Vincenzo Campi: differenze tra le versioni

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La sua carriera pittorica si svolse in particolare a [[Cremona]], ma lasciò opere anche a [[Milano]], [[Pavia]] e [[Busseto]]. Le prime opere documentate sono committenze per la decorazione del [[Duomo di Cremona]]: una ''Pietà'' nella sala del capitolo ed una serie di ''Profeti'' sulla [[navata]].
Successivamente, nel ''Cristo inchiodato alla croce'' della [[Certosa di Pavia]], Vincenzo diede prova di saperisapersi calare perfettamente nell'atmosfera di solenne drammaticità richiesta agli artisti negli anni della [[controriforma]], quando si sentiva l'esigenza di dare all'arte sacra sentimenti di forte ''pathos'' che ispirassero ai fedeli la meditazione e la preghiera.
 
Agli anni tra il [[1586]] e il [[1589]] risale la sua più importante opera [[milanese]], dipinta in collaborazione con il fratello Antonio, la volta della chiesa di [[San Paolo Converso (Milano)]], dipinta con spettacolari prospettive a ''[[trompe l'oeil]]''. Nel [[1588]] Vincenzo aveva invece dipinto il bellissimo ''San Matteo'' di [[Pavia]], il cui realismo è stato letto dalla critica come un importante precedente per la pittura di [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]].