Blumùn: differenze tra le versioni

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"Blumùn" è il 19esimo album di Roberto Vecchioni, registrato per la EMI (il secondo dopo "Per amore mio", del 1991), nel 1993. È un album vario, ricco di sonorità prettamente pop, nonchè uno dei meno sofferti fra i lavori di Vecchioni (non di rado i testi evidenziano una felicità di fondo che pare aver raggiunto definitivamente l'autore).
 
'''''Blumùn''''' è il 19esimo album di Roberto Vecchioni, il secondo pubblicato per la EMI (dopo ''Per amore mio'' del 1991), nel 1993.
L'album è composto di 11 brani:
 
"Blumùn" è il 19esimo album di Roberto Vecchioni, registrato per la EMI (il secondo dopo "Per amore mio", del 1991), nel 1993. È un album vario, ricco di sonorità prettamente pop, nonchè uno dei meno sofferti fra i lavori di Vecchioni (non di rado i testi evidenziano una felicità di fondo che pare aver raggiunto definitivamente l'autore).
1. Blumùn
2. Angeli
3. Euridice
4. Rossana Rossana (Berg e Rac)
5. Paco
6. Saggio di danza classica e moderna
7. Gli amici miei
8. Il mago della pioggia
9. Tornando a casa
10. Fammi vedere tu
11. Blumùn (Reprise)
 
==Tracce==
 
1.# Blumùn
2.# Angeli
3.# Euridice
4.# Rossana Rossana (Berg e Rac)
5.# Paco
6.# Saggio di danza classica e moderna
7.# Gli amici miei
8.# Il mago della pioggia
9.# Tornando a casa
10.# Fammi vedere tu
11.# Blumùn (Reprise)
 
1. Blumùn
 
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Si tratta di un brano piuttosto ironico in cui Vecchioni intrattiene una conversazione con Dio (interpretato da Gene Gnocchi), in cui si confessa ed esplicita la propria felicità (''sono un uomo felice lo confesso'', recita il brano ad un certo punto). Potremmo quasi considerarla una summa del pensiero vecchioniano, di un uomo cioè giunto alla soglia dei 50 anni pienamente soddisfatto di ciò che ha fatto e, perchè no, anche di ciò che non è riuscito a fare.
 
2. Angeli
 
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Gli "angeli" del titolo sono i ragazzi, quelli che Vecchioni, da insegnante, conosce bene. Il brano, che presenta anche timide impennate rock, è un elogio della gioventù, senza tralasciare gli aspetti meno felici di questa età.
 
3. Euridice
 
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Il mito di Orfeo ed Euridice riletto da Vecchioni come una storia d'amore senza tempo, talmente grande da poter superare qualsiai limite o convenzione. Talmente grande da sfidare la morte.
 
4. Rossana Rossana (Berg e Rac)
 
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La Rossana del titolo è la donna che Cyrano de Bergerac ama senza che lei se ne accorga. Vecchioni mette a confronto Cyrano, poeta dal cuore dolce, e Cristiano, il bello che Rossana ha amato ma che non ha mai saputo godere fino in fondo. Musica sincopata e testo che scivola via veloce, sospeso tra due modi di vivere e di intendere l'amore che, spesso, paiono concatenarsi.
 
5. Paco
 
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È un brano lento, quasi funereo. Vecchioni saluta, per l'ultima volta, il suo cane, morto dopo avergli regalato gioia e felicità. L'ascoltatore solo alla fine, quando Vecchioni lo svela, capisce che si sta parlando di un cane (è un pò lo stess giochetto, svelare solo alla fine di chi si sta realmente parlando, utilizzato già nel 1985 per il brano ''La mia ragazza'').
 
6. Saggio di danza classica e moderna
 
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A dispetto del titolo, la danza non c'entra nulla. Si tratta di una divertente presa in giro di tutti gli stereotipi riguardanti il sesso. Brano allegro e sincopato, è fra i più divertenti mai scritti da Vecchioni.
 
7. Gli amici miei
 
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Brano strapaesano, condito da fisarmoniche e affini, come in una classica festa di paese. L'argomento trattato non è però tanto scanzonato: chissà dove saranno gli amici miei?, si chiede Vecchioni. Ma, come dimostra la freschezza dell'intero album, niente panico, c'è l'amore (e, nella fattispecie, una donna) che, se pur non ha risposte, può comunque consolarci.
 
8. Il mago della pioggia
 
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Struggente brano d'amore: l'amore è talmente grande che può trasformare persone semplici in maghi della pioggia. Per proteggere la propria donna, e dunque, il proprio amore.
 
9. Tornando a casa
 
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Sottotitolo: nostalgia di odiare. È un inno alla libertà di odiare. Ci spiega Vecchioni: ma quanto sarebbe noioso se tutto il mondo, e persino le persone stesse, fossero perfette e senza nemmeno un difetto, se, insomma, non si potesse più sfogarsi e litigare. Sarebbe una noia mortale, e dunque, con misura, litigate. Sicuramente, uno dei pezzi più anticonformisti di tutto il repertorio vecchioniano.
 
10. Fammi vedere tu
 
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Brano dedicato a Michelangelo Romano, ex produttore dell'artista lombardo. Le divergenze fra i due scoppiano definitivamente dopo l'album "Milady" (1989): Romano pretende di essere qualcosa di più di un semplice produttore, arrivando persino a firmare dei pezzi insieme a Vecchioni (vedasi ad esempio ''Poesia scritta in un bar'' e ''Certezze''), e pretende di mettere becco anche nella scelta delle copertine degli album. Il loro rapporto, dopo anni di amicizia, si interrompe proprio dopo la lavorazione di "Milady", tanto che Vecchioni cambierà etichetta (dalla CGD alla EMI). Non vi è però rancore, almeno da parte di Vecchioni, che gli dedica per l'appunto questo delizioso brano dal tono giustamente un pò sottomesso, in onore dei vecchi tempi (''se mi distraggo un attimo e ti risento dire: Sali sul palco muoviti, fagli vedere tu, dai vai là fuori e mangiali, fagli vedere tu'').
 
11. Blumùn (Reprise)
 
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Chiudono l'album i 51 secondi strumentali che riprendono il tema musicale di Blumùn. Ritorna Gene Gnocchi, sempre nel ruolo di Dio, per trarre, in qualche modo, la morale dell'intero album.