Atti di Paolo e Tecla: differenze tra le versioni

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Gli '''Atti di Paolo e Tecla''' (''Acta Pauli et Theclae'') sono un [[apocrifo del Nuovo Testamento]] relativoche all'apostolonarra di [[Paolo di Tarso|Paolo]] e ladella sua discepola [[santa Tecla di Iconio|Tecla]], scritto in [[lingua greca|greco]] verso la fine del [[II secolo]].
 
[[Quinto Settimio Fiorente Tertulliano|Tertulliano]] nel ''De Baptismo adversus Quintillam'' (17,5) riferisce che il testo vennefu scritto inintorno onoreall'anno di san Paolo[[160]] da un [[presbitero]] d'[[Asia (provincia romana)|Asia]], che, scoperta la sua frode, vennesi giustificò dicendo di averlo composto in onore di Paolo, ma che fu privato del suo ufficio intorno all'anno [[160]].
 
In origine il testo rappresentava, unitamente ad altre opere apocrife riferite a Paolo (''[[Lettera dei Corinzi a Paolo]]'', ''[[Terza lettera ai Corinzi]]'', ''[[Martirio di Paolo]]''), gli ''[[Atti di Paolo]]'', ma in seguito le varie sezioni hanno avuto tradizioni distinte.
 
==Contenuto==
L'autore colloca il suo racconto nel quadro delle vicende narrate dagli [[Atti degli Apostoli]]: san Paolo in viaggio da [[Antiochia di Siria|Antiochia]] si ferma ad [[Iconio]] (che fu effettivamente una tappa del suo primo viaggio).
 
Fuori dalla città gli era andato incontro Onesiforo con la sua famiglia, il quale poté riconoscerlo da una descrizione che gli era stata inviata per lettera, riportata nel testo e alla base di alcune caratteristiche delle successive raffigurazioni del santo nell'[[iconografia]] cristiana ("uomo di bassa statura, la testa calva, le gambe arcuate, il corpo vigoroso, le sopracciglia congiunte, il naso alquanto sporgente").
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Il testo è caratterizzato da una marcata difesa della [[castità]]: a Iconio dove avviene la conversione di santa Tecla, san Paolo viene portato in giudizio con l'accusa di aver traviato le fanciulle della città che non volevano più sposarsi e quanto viene riportato della sua predicazione è incentrato intorno a questo tema. Questa posizione sembra differente da quella autentica del santo: nella [[Prima lettera a Timoteo]] (4.1-3) si condanna per esempio esplicitamente la negazione del matrimonio. Tuttavia il testo attesta un'interpretazione dell'insegnamento di Paolo esistente nel [[II secolo]].
 
Contemporaneamente sembra essere l'espressione di una posizione meno subordinata delle donne nell'ambito del cristianesimo delle origini: santa Tecla viene inviata da Paolo a predicare e convertire (ed è venerata dalla [[Chiesa Ortodossaortodossa]] come "protomartire" e "isoapostola", pari agli apostoli), è difesa dalle donne di Antiochia di Pisidia e raccoglie intorno a sé le altre donne a Seleucia. Tertulliano (''De Bapt.'', 17) si lamentava che alcuni Cristianicristiani di [[Alessandria d'Egitto|AlessandiraAlessandria]] seguendo questo testo rivendicassero la possibilità per le donne di battezzare e di insegnare in chiesa.
 
==Collegamenti esterni==
*[http://www.intratext.com/IXT/ITA0460/_P1.HTM Il testo in italiano] sul sito Intratext.
*[http://www.storiadimilano.it/Personaggi/santi/s__tecla.htm Interpretazione della storia di santa Tecla] sul sito StoriaDiMilano.
 
==Voci correlate==
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* [[Lettera dei Corinzi a Paolo]]
* [[Terza lettera ai Corinzi]]
 
==Collegamenti esterni==
*[http://www.intratext.com/IXT/ITA0460/_P1.HTM Il testo in italiano] sul sito Intratext.
*[http://www.storiadimilano.it/Personaggi/santi/s__tecla.htm Interpretazione della storia di santa Tecla] sul sito StoriaDiMilano.
 
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