Zena (torrente): differenze tra le versioni
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La Val di '''Zena''' è percorsa da una strada fondovalle composta per i primi chilometri dalla S.P. 36 Val di Zena e poi da strade comunali dei comuni di [[Pianoro]] e [[Monterenzio]] che si inerpicano nell'abitato di Quinzano (frazione di [[Loiano]]).
Nel suo piccolo bacino idrografico riceve acqua da piccoli corsi, quali il rio di Gnazzano, rio [[Laurenzano]] (il principale), rio dei Cani, rio di Barbarolo, rio di Caldarano, rio di Bianchini ed il rio dei Vinchi. Il regime idraulico è tipico dei torrenti della fascia emiliana e le portate oscillano da massimi di 15
La zona (sia la valle, sia l'intero bacino), col suo aspetto bucolico che alterna dolci colline a prati e boschi e qualche calanco, valli e vallecole, casolari sparsi, affioramenti rocciosi e numerosi ruscelli, ha una natura quasi incontaminata, data la pressoché totale assenza d'attività produttive e la modestia degli insediamenti residenziali, ed è di notevolissimo interesse naturalistico e storico. Vi sono importantissimi ritrovamenti [[etruschi]] e [[celti|celtici]] presso il sito archeologico di [[Monte Bibele]]. Vi ha sede il [[Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa]] ed è costeggiata dal [[Contrafforte pliocenico]], mentre nella parte terminale, la valle della '''Zena''' taglia la [[Vena del Gesso ]]. Circa 2 km a monte della confluenza nel torrente [[Idice]], poco dopo l'ingresso nel territorio comunale di [[San Lazzaro di Savena]], presso la sponda sinistra della '''Zena''', è situata la celeberrima [[Grotta del Farneto]], nella quale furono rinvenute importanti testimonianze della presenza umana risalente al periodo neolitico.
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