Langobardia Maior: differenze tra le versioni

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'''''Langobardia Major''Maior''' era il nome che, in età [[Alto Medioevo|altomedievale]], veniva dato ai domini [[longobardi]] dell'[[Italia]] settentrionale e dell'attuale [[Toscana]] ([[Ducato di Tuscia]]). Era ripartita in numerosi [[ducati longobardi|ducati]] e includeva la capitale del [[regno dei Longobardi]], [[Pavia]]. Nel [[774]] entrò a far parte dell'[[Impero carolingio]].
 
==Territorio==
[[Immagine:Alboin's Italy.svg|thumb|200px|left|I domini longobardi alla morte di [[Alboino]] ([[572]])]]
Entrati in [[Italia]] attraverso il [[Friuli]] nel [[568]], i [[Longobardi]] strapparono ai [[Impero bizantino|Bizantini]] una larga parte del territorio continentale a sud delle [[Alpi]], senza tuttavia poter costituire, almeno inizialmente, un dominio omogeneo e contiguo. Le terre sottomesse vennero raggruppate, nella terminologia dell'epoca, in due grandi aree: la ''Langobardia Major''Maior, dalle Alpi all'odierna [[Toscana]], e la ''[[Langobardia Minor]]'' che includeva i territori posti a sud dei possedimenti bizantini (che in quell'ultimo scorcio del [[VI secolo]] si stendevano da [[Roma]] a [[Ravenna]] attraverso le attuali [[Umbria]] e [[Marche]]).
 
Il controllo dei Longobardi sul territorio non fu, almeno inizialmente, omogeneo; minoranza militare, si concentrarono, ripartiti nelle tradizionali [[Fara (Longobardi)|fare]], nelle sedi ducali o nei punti strategici (lungo le vie di comunicazione o presso i confini). Soltanto con il tempo, e in modo decisivo sotto il regno di [[Liutprando]] ([[712]]-[[744]]), venne sviluppato un pieno controllo del territorio. Risulta così arduo indicare con precisione i confini della ''Langobardia Major''Maior, almeno nelle prime fasi. Al momento dell'irruzione dalla [[Pannonia]], nel [[568]], i Longobardi occuparono più o meno omogeneamente gran parte della [[Val Padana]] - l'intera porzione nord-orientale (gli attuali [[Veneto]] e [[Friuli]], salvo [[Padova]], [[Oderzo]] e una stretta fascia costiera); la porzione centrale a nord del [[Po]], con [[Brescia]], [[Bergamo]], [[Milano]], [[Pavia]] e l'intera valle del [[Ticino]] (rimasero inizialmente escluse [[Cremona]] e l'[[Isola Comacina]]); l'intera porzione nord-occidentale, ovvero l'attuale [[Piemonte]] (ma non la [[Liguria]]) - e dell'odierna [[Toscana]].
 
Rimane difficile stabilire, per tutta la durata del regno longobardo, l'effettivo confine settentrionale della ''Langobardia Major''Maior, soltanto approssimativamente corrispondente alla linea spartiacque delle [[Alpi]]. Se nella [[Valle dell'Adige]] il confine con il [[Ducato di Baviera]] era pressoché stabilmente fissato a [[Salorno]]<ref>Qui era stato posto nel [[589]] da [[Autari]] e da [[Garibaldo I di Baviera]], in occasione del matrimonio tra il re longobardo e la figlia del duca, [[Teodolinda]].</ref>, più incerto risulta la reale penetrazione nelle alte valli della [[Dora Baltea]] (oggi [[Valle d'Aosta]]) e della [[Dora Riparia]] (la [[Val di Susa]], difesa dalle "''Chiuse longobarde''", a più riprese assegnata ai pontefici romani come "Patrimonio delle Alpi Cozie").
 
Le varie campagne militari, condotte durante il regno longobardo dai sovrani o dai singoli duchi, estesero progressivamente il territorio della ''Langobardia Maior''. [[Clefi]] completò la conquista della [[Tuscia]], mentre suo figlio [[Autari]] conquistò l'ultimo bastione [[Impero bizantino|bizantino]] sulle [[Alpi]], l'[[Isola Comacina]] nel [[lago di Como]]. Tra il [[598]] e il [[602]] [[Agilulfo]] rioccupò [[Parma]] e [[Piacenza]] (tornate bizantine durante l'anarchia del [[Periodo dei Duchi]]) e successivamente conquistò [[Padova]], [[Este (Italia)|Este]], [[Abano Terme|Abano]], [[Monselice]], [[Cremona]] e [[Mantova]]. Infine [[Rotari]], nel [[643]], annesse la [[Liguria]], compresi il capoluogo [[Genova]] e [[Luni]], e [[Oderzo]].
 
[[Immagine:Rotari's Italy.svg|thumb|200px|left|I domini longobardi dopo le conquiste di [[Rotari]] ([[643]])]]
L'[[Esarcato d'Italia]], con sede a [[Ravenna]], resistette per lungo tempo (e nonostante ripetuti attacchi) alla pressione dei [[Longobardi]], tanto da sviluppare una propria identità autonoma che veniva percepita già all'epoca. Non venne mai considerato parte della ''Langobardia Major''Maior, ma veniva indicato come ''"Romania''" (da qui l'odierno "[[Romagna]]"). Anche quando cadde sotto il dominio longobardo, alla ripresa dell'espansione dopo la lunga politica di pace con i [[Impero bizantino|Bizantini]] perseguita da sovrani della [[Bavarese (dinastia)|dinastia Bavarese]] ([[653]]-[[712]]), quest'area non venne integrata nel sistema dei [[Ducati longobardi]], ma conservò la propria specificità. Gran parte dell'Esarcato, compresa [[Bologna]], fu sottomesso da [[Liutprando]] nel [[728]], mentre Ravenna capitolò definitivamente ad [[Astolfo (re longobardo)|Astolfo]], nel [[751]]. Lo stesso sovrano si annesse anche l'[[Istria]], tuttavia solo fugacemente collegata alla ''Langobardia Major''Maior; qui il dominio longobardo, estremamente superficiale, fu appena una parentesi.
 
==Storia: Austria e Neustria==
{{vedi anche|Austria (Longobardi)|Neustria (Longobardi)}}
La ''Langobardia Major''Maior era il fulcro del regno dei [[Longobardi]] e la sua storia si confonde spesso con quelle del regno stesso. In generale, la sua vicenda storica registra una progressiva e costante, benché contrastata, evoluzione verso sempre maggiori forme di accentramento da parte del potere centrale, con sede a [[Pavia]]. Durante la conquista e le fasi immediatamente successive, le esigenze militari furono predominanti e garantirono ai vari [[Duca (Longobardi)|duchi]] un ampio potere all'interno dei rispettivi territori. Il primo [[Ducati longobardi|ducato]] a essere istituito da [[Alboino]] fu, nel [[569]], quello del [[Ducato del Friuli|Friuli]] (con sede a [[Cividale del Friuli|Cividale]]); in seguito, in rapida successione, vennnero eretti tra il [[569]] e il [[572]] quelli con sede nelle altre città via via conquistate: [[Ceneda]], [[Vicenza]], [[Verona]], [[Trento]], [[Brescia]], [[Bergamo]], San Giulio, [[Pavia]], [[Torino]], [[Asti]], [[Lucca]] ([[Ducato di Tuscia|Tuscia]]). I duchi inizialmente regnarono da sovrani pressoché assoluti, soprattutto durante la fase di interregno compresa tra la morte di [[Clefi]] ([[574]]) e l'elezione di [[Autari]] ([[584]]); anche seguito conservarono ampia autonomia, e il potere centrale non riuscì mai del tutto a venire a capo delle tendenze indipendentistiche.
 
All'interno della ''Langobardia Major''Maior vennero delineandosi, nel corso del [[VII secolo]], due aree distinte: "Neustria" e "Austria". Si trattava di due regioni geografiche (la Neustria era la parte occidentale, l'Austria quella orientale), ma alle quali corrispondevano anche rilevanti differenze politiche e culturali. I ducati occidentali furono a lungo i più fedeli alla [[Bavarese (dinastia)|dinastia Bavarese]], accettandone l'ispirazione filo-[[Chiesa cattolica|cattolica]] e la conseguente politica di pacificazione dell'[[Italia]]; i ducati orientali, al contrario, si presentavano come i depositari dello spirito guerriero e conquistatore dei Longobardi e nella seconda metà del VII secolo premettero più volte sui re affinché riprendessero l'iniziativa, arrivando anche in diverse occasioni a ordire congiure per deporre il legittimo sovrano. Nell'[[VIII secolo]], tuttavia, la conversione generalizzata dei [[Longobardi]] al [[Chiesa cattolica|cattolicesimo]] smussò i punti di opposizione tra Austria e Neustria, anche grazie a una ripresa dell'espansionismo ai danni dei [[Impero bizantino|Bizantini]] con il cattolico e neustriano [[Liutprando]] (re dal [[712]]).
 
Dopo la caduta del regno longobardo, nel [[774]], la ''Langobardia Major''Maior ricadde interamente sotto il dominio dei [[Franchi]]. La sua struttura politico-amministrativa non venne tuttavia stravolta; al posto dei [[Duca (Longobardi)|duchi]] furono insediati dei [[conte|conti]], franchi ma anche longobardi. Con il tempo le tendenze centrifughe tornarono a prendere il sopravvento.
 
==Note==