Trattato di Melfi: differenze tra le versioni

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Il Papa, per sostenere la sua sovranità e giustificare l’esercizio del potere temporale, rivendica il diritto alla signoria feudale del sud della penisola e della Sicilia, sulle basi della donazione da parte dei re carolingi ed esibisce il documento della [[Donazione di Costantino]], che si rivelerà falso.
 
Niccolò II riconosce come vassalli Riccardo I Drengot ed i fratelli Roberto e [[Ruggero I d'Altavilla]]. Essi ottengono per loro e le proprie famiglie, il titolo di vassalli della Chiesa, con un’investitura rivoluzionaria, perchèperché solo l'Imperatore dispone dei titoli.
 
Il Pontefice ottiene la sottomissione, l'appoggio politico e l’impegno dei capi normanni a rispettare e sostenere con le armi i decreti sull'elezione dei futuri pontefici. Essi si impegnano a proteggere la Chiesa dalle interferenze dell’Impero di Germania nelle stesse elezioni ed a garantire che esse avvengano secondo le norme del concilio.