Tadeusz Kantor: differenze tra le versioni

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Nato nel [[1915]] a Wielopole, piccola città della [[Polonia]], da madre cattolica e padre ebreo, firma la sua prima regia nel [[1937]] (''La morte di Titangiles'' di [[Maurice Maeterlink]]), mentre ancora frequenta l'[[Accademia di belle arti]] di [[Cracovia]].
Nel 1942 crea clandestinamente a Cracovia il "Teatro Indipendente" in cui riunisce giovani pittori ed artisti.
Nel 1955 fonda il gruppo "Cricot 2": luogo di libero incontro di artisti e teatranti proprio come il gruppo "Cricot", nato dall'anagramma delle parole "To circ" cui Kantor vuole rendere omaggio.
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]] e negli anni seguenti, Kantor elabora la sua poetica teatrale, di cui uno degli aspetti salienti è la precarietà dell'esistenza, sperimentata in modo tangibile durante il periodo bellico.
Grazie alla sua costante ed appassionata opera di ricerca teatrale si esprime in vari manifesti poetici fino a giungere nel 1975 all'elaborazione del manifesto cardine della sua opera, il "Teatro della Morte" nonchè alla creazione dello spettacolo che gli darà notorietà mondiale e che ancora oggi continua ad essere considerato una tappa fondamentale della ricerca teatrale del Novecento: "La classe morta".
 
 
L'ultimo spettacolo, andato in scena nel [[1991]] a un anno dalla sua morte, è ''Oggi è il mio compleanno'', cha narra le vicende personali di [[Vsevolod Mejerchol'd]] e degli altri artisti dell'avanguardia russa, traditi dalla rivoluzione.
L'ultimo spettacolo del Cricot 2 diretto da Kantor va in scena il 10 gennaio [[1991]] a Tolosa, ad un mese dalla sua morte (avvenuta improvvisamente l'8 dicembre 1990). Si intitola ''Oggi è il mio compleanno'' e ripercorre vari momenti e personaggi significativi della vita dell'autore come [[Vsevolod Mejerchol'd]],l' artista dell'avanguardia russa tradito dalla rivoluzione, la pittrice scenografa polacca Maria Jarema ed il pittore Jonasz Stern, miracolosamente scampato allo sterminio ebraico.
L' opera esplora e ripercorre il vissuto emotivo ed artistico di Tadeusz Kantor portando in scena, con una sedia rimasta irrimediabilmente vuota, la sua insostituibile assenza.
 
==Collegamenti esterni==