Dàoshēng: differenze tra le versioni

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Secondo una metafora cara a Dàoshēng , la pratica progressiva fondata sulla fede per la stessa pratica consente al frutto di restare sull'albero per la maturazione, ma solo a maturazione conseguita il frutto maturo cade improvvisamente dall'albero. Non vi è tuttavia alcuna gradazione di maturazione: essa o c'è oppure non c'è. Quindi Dàoshēng rifiuta sia l' ''illuminazione'' progressiva predicata da [[Huìguān]] (慧觀, IV-V secolo) sia di un ulteriore approfondimento dell' ''illuminazione'', una volta essa raggiunta, predicata da [[Dào'ān]].
 
Nel suo commentario al [[Sutra del Loto]], il ''Miàofǎ Liánhuā Jīngshū'' (妙法蓮華經疏), Dàoshēng ammette diversi metodi opportuni (sans. ''[[upāya]]'', cin. 方便 ''fāngbiàn'') per insegnare il [[Dharma]] agli esseri senzienti a seconda delle loro capacità o delle loro attitudini, in questo senso egli classificoclassificò i vari sutra indiani tradotti in cinese.
 
== Bibliografia ==