Edda poetica: differenze tra le versioni

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[[File:The Tree of Yggdrasil.jpg|thumb|Pagina iniziale della traduzione inglese di Olive Bray dell'''Edda poetica'' rappresentante l'albero [[Yggdrasil]] e molti dei suyoi abitanti ([[1908]], W. G. Collingwood).]]L''''Edda poetica''' (anche nota come '''Edda in poesia''' o '''Edda maggiore''') è una raccolta di [[Poema|poemi]] in [[Lingua norrena|norreno]], tratti dal [[manoscritto]] [[medioevo|medioevale]] [[Islanda|islandese]] ''[[Codex Regius]]''. Insieme alla ''[[Edda in prosa]]'' di [[Snorri Sturluson]], l'Edda poetica rappresenta la più importante fonte di informazioni a nostra disposizione sulla [[mitologia norrena]] e sulle leggende degli eroi germanici.
 
Il ''Codex Regius'' fu scritto nel [[XIII secolo]]. Non si sa nulla della storia del manoscritto fino al [[1643]], quando fu scoperto da [[Brynjólfur Sveinsson]], vescovo di [[Skálholt]], nel sud-ovest dell'[[Islanda]]. L'antico manoscritto conteneva 29 canti su dèi ed eroi, e Brynjólfur ritenne con gioia di aver trovato la raccolta che aveva fornito a [[Snorri Sturluson]] le numerose citazioni esemplificative della sua [[Edda in prosa|Edda]]. Il manoscritto si componeva di 45 fogli, con una grossa lacuna di 16 pagine dopo il trentaduesimo. La scoperta del ''Codex Regius'' sembrò provare la correttezza di queste ipotesi. Al manoscritto mancava un titolo e Brynjólfur lo chiamò puntualmente ''Edda'' (riprendendo il nome dell'opera di Snorri). Da quel momento l'opera fu nota come ''Edda poetica'', mentre quella di Snorri come ''Edda in prosa''. Gli occorreva anche un autore e il vescovo pensò che un'opera così importante era degna del dotto prete [[Sæmundr Sigfússon]] ([[1056]]-[[1133]]), conosciuto dalla tradizione come un grande sapiente. Fece copiare il manoscritto e sulla copia scrisse di proprio pugno la pomposa epigrafe ''Edda Sæmundi Multiscii''.
 
Il vescovo Brynjólfur donò il Codex Regius al re danese (da qui il nome in seguito assegnato al manoscritto). Il volume fu conservato per secoli presso la Biblioteca Reale di [[Copenaghen]]; nel [[1971]] fu restituito all'Islanda.
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==Origine dell'opera==
[[File:Die Edda Seite 001.jpg|thumb|Frontespizio dell'edizione tedesca del [[1855]].]]
La maggior parte dei poemi dell'Edda sono certamente nati dalla tradizione dei [[menestrello|menestrelli]] medioevali, e tramandati oralmente. Di nessuno di esse è stato possibile individuare uno specifico autore.
 
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Presenti solamente in manoscritti recenti rispetto al Codex Regius, non anteriori al [[XVII secolo]], sono, invece, altri due carmi eddici: Grógaldr (''Incantesimo di Gróa'') e il Fjölsvinnsmál (''Il lamento di Fjölsvidhr''), editi normalmente assieme col nome di [[Svipdagsmál]] (''Il lamento di Svipdagr''). Lo Svipdagsmál è un poema epico simbolico che presenta varie similitudini con un canto canonico dell'Edda poetica: [[Skírnismál]] (''Il discorso di Skírnir'').
 
Parte del contenuto della lacuna di 16 pagine può essere ricostruito confrontando il manoscritto dell'Edda con la ''[[ Saga dei Volsunghi]]''.
 
 
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