Antonio da Tempo: differenze tra le versioni

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Conosciuto per le sue [[rima|rime]] di [[corrispondenza]] con alcuni poeti del suo tempo, come [[Andrea da Tribano]], [[Andrea Zamboni]], [[Jacopo Flabiano]], [[Matteo Correggiaio]] e [[Alberto Mussato]], che denotano la conoscenza e anche la preferenza per [[Guittone d'Arezzo]] e [[Cino da Pistoia]], deve la sua fama al ''"Summa Artis Rithimici Vulgaris Dicyaminis"'', un trattato di [[metrica]] [[volgare]] dove egli stesso compone gli esempi per spiegare in che cosa consista il [[sonetto]], la [[ballata]], la [[canzone]], il [[rotondello|rotundellus]], il [[madrigale]], il [[sirventes|serventese]] e il [[moto confetto|motus confectus]].
 
Il [[trattato]], che risale al [[1332]] riporta la dedica ad [[Alberto della Scala]] e vuole essere un testo esemplificativo rivolto ai rimatori meno colti dell'[[epoca]]. </br>La sua [[fortuna]] si ebbe in seguito alla [[traduzione]] il [[lingua volgare]] da parte di [[Gidino di Sommacampagna]].
 
==Bibliografia==
*''F. Novati'', Poeti veneti del trecento, in "Archivio storico per Trieste, l'Istria e il Trentino", I, [[1881]], 2, pp. &nbsp;130-141
*''S. Morpurgo'', Rime inedite di G. Quirini e A. D., in "Archivio storico per Trieste, l'Istria e il Trentino", I, 1881, pp. &nbsp;159-163
*''Summa'', ed. critica a cura di R. Andrews, Commissione per i testi in lingua, [[1977]].