Volata (ciclismo): differenze tra le versioni

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Versione delle 20:35, 15 ott 2009

Nel gergo ciclistico, il termine volata indica l'arrivo di ciclisti alla fine di una corsa con distacchi minimi. Di solito, però, si usa il termine volata per gli arrivi in pianura. I corridori predisposti alle volate vengono chiamati velocisti; tra di essi si ricordano, in Italia, Alessandro Petacchi, Mario Cipollini e Daniele Bennati.


Classificazione delle volate

In base al numero di partecipanti, si può parlare di:

  • Volata di gruppo se avviene in un gruppo compatto
  • Volata ristretta se il gruppo di testa è ristretto
  • Volata a due/a tre se avviene tra due/tre ciclisti.

Il primo tipo è più frequente nelle corse pianeggianti, mentre il secondo e il terzo sono più frequenti nelle tappe collinari o di montagna. In base al tipo di traguardo, si può parlare di:

  • Volata finale se termina con il traguardo
  • Volata intermediaria se ha per obiettivo un traguardo volante
  • Volata per i GPM se ha come fine un Gran Premio della Montagna.


Svolgimento della volata

Vi sono tre modi di fare riguardo alle volate: il primo, usata dai velocisti di squadre meno attrezzate o con altre priorità, prevede di seguire (in gergo "succhiare la ruota") di corridori più forti. Uno dei massimi esponenti della volata da "succhiaruota" è Robbie McEwen. Il secondo, usato dai velocisti delle squadre più attrezzate, prevede la creazione di un "treno": celebre il treno della Fassa-Bortolo nei primi anni 2000, con velocista Alessandro Petacchi. E'solitamente così composto:

  • Passista: ha il compito di portare il treno in testa al gruppo, si sposta ai -900
  • Penultimo uomo: inizia ad aumentare la velocità senza però far staccare il velocista, si sposta ai -500
  • Ultimo uomo: è colui che fa partire la volata, spostandosi ai -200. Talvolta l'ultimo uomo continua lo sprint per posizioni più o meno di rincalzo.[1]
  • Velocista: lanciato ai -200, deve mantenere una velocità molto alta fino alla fine, senza però rischiare una caduta, pericolo costante nelle fasi più concitate della corsa.

C'è anche un terzo modo di avvicinarsi alla volata, intermedio tra i primi due: un "mini-treno" formato solo da ultimo uomo e velocista, risale il gruppo seguendo un altro "treno" più grande, per poi uscire allo scoperto nelle fasi immediatamente precedenti allo sprint. E'stato spesso usato dal Team Garmin-Slipstream, con Julian Dean e Tyler Farrar.


Voci correlate

Note

  1. ^ E' emblematico il caso della 17° tappa del Giro d'Italia 2008, da Sondrio a Locarno, in cui Mark Cavendish ha lasciato la vittoria al suo ultimo uomo Andrè Greipel