Agostino Pennisi di Floristella: differenze tra le versioni

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Appartenente alla nobile famiglia dei [[Pennisi di Floristella]] (Baroni di Floristella), proprietari di vasti feudi e di un'importante miniera zolfo all'interno del feudo di Floristella nei pressi di [[Valguarnera Caropepe]] (EN) dove oggi è stato istituito l'omonimo parco minerario ed ancora si trova il palazzo baronale.
 
{{cn|Agostino era il figlio secondogenito di Venerando Salvadore Pennisi Cagnone, Barone di Floristella, e di Rosa Pennisi Cesarò nonché nipote di Angelo Maria, l'unico della famiglia Pennisi ad essere stato insieme Barone di Floristella e Barone di Santa Margherita. Agostino probabilmente era destinato ad intraprendere la carriera ecclesiastica ma la morte del fratello primogenito Angiolo (1860) modificò la sua vita.
 
Egli sposò la giovane vedova del fratello, Giuseppina Alessi dei Baroni del Sisto, dalla quale ebbe cinque figli: Salvatore (1863-1931), Antonino (morto in giovane età e prima del padre), Pasquale (1868-1916), Angelo (1869-1940) e Rosa.
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Nello stesso anno della morte della baronessa morì nella sua casa di via Pennisi lo zio scapolo del barone Agostino, Pasquale Pennisi Cagnone, Barone di Santa Margherita, figura centrale della sua generazione. Vero patriarca della famiglia, fu una persona autorevolissima nell'Acireale del pieno Ottocento: primo sindaco della città postborbonica nel 1861, poi deputato provinciale, ma soprattutto uomo di cultura ed appassionato collezionista di monete antiche. Pasquale Pennisi Cagnone lascia titolo e feudo al proprio nipote Pasquale, fratello minore di Agostino; da questo momento si scindono definitivamente i due rami della famiglia.
Agostino ereditò dallo zio Pasquale la preziosa collezione numismatica della quale fu profondo conoscitore.}}
 
Agostino fu molto in vista nella seconda metà del [[XIX secolo]] per alcune iniziative, fra cui la realizzazione delle "Terme di Santa Vènera" e dell'attiguo ''Grand Hotel des Bains'', dove accolse diversi illustri ospiti, fra cui il re d'Italia [[Umberto I di Savoia]] e la regina Margherita (17 gennaio 1881) accompagnati dal presidente del Consiglio dei Ministri on. Benedetto Cairoli e [[Richard Wagner]] con la famiglia (20 marzo-10 aprile 1882).