Benedetto Fontanini: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1495
|LuogoMorte = Mantovaivi
|LuogoMorteLink = Mantova
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1556
|Attività = monacoreligioso
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = {{sp}}autore del ''Beneficio di Cristo'', un testo religioso che ebbe una grande risonanza in tutta l'[[Europa]] del [[XVI secolo]]
|Immagine =
|Didascalia =
}}
 
== Biografia ==
Il Fontanini entrò nel monastero mantovano di San Benedetto di Polirone il [[16 febbraio]] [[1511]]. Studiò sotto l’insegnamentol'insegnamento di [[Gregorio Cortese]] ed ebbe per compagni personaggi che si renderanno noti per l’impegnol'impegno culturale e religioso, come i fratelli Folengo - il poeta [[Teofilo Folengo|Teofilo]] e [[Giovanni Battista Folengo|Giovanni Battista]], un cui ''Commento ai Salmi'' verrà messo all’ all<nowiki>'</nowiki>''Indice'' dei libri proibiti - [[Isidoro Clario]], che prese parte al [[Concilio di Trento]], suscitando polemiche per le sue tesi eterodosse, e [[Francesco Negri]], passato al protestantesimo e autore di un libro molto famoso all’epocaall'epoca, la ''Tragedia del libero arbitrio''.
 
Passato intorno al [[1534]] al convento veneziano di San Giorgio Maggiore, del quale era abate il suo maestro Cortese, frequentò nella città lagunare l’umanistal'umanista [[Marcantonio Flaminio]], futuro revisore del libro di Benedetto.
 
Nel [[1537]] fu trasferito nel convento di San Niccolò l’Arenal'Arena, presso [[Catania]]; si ritiene che durante il viaggio si sia fermato a [[Napoli]], nel convento dei Santi Severino e Sossi, avendo così la possibilità di conoscere [[Juan de Valdés]] e frequentare il gruppo di intellettuali che si riuniva nella casa del teologo spagnolo.
 
Nel convento siciliano iniziò e concluse la stesura del suo ''Beneficio di Cristo'', un testo che influenzò immediatamente il monaco Giorgio Rioli, detto il [[Giorgio Siculo|Siculo]], il quale deve avuto modo di leggere e forse discutere con lui i temi lì trattati, che riprenderà in parte e sosterrà fino alla sua tragica fine.
 
Il terremoto del [[1542]] lesionò il convento e costrinse i monaci di San Niccolò a trasferirsi a Catania; Benedetto però non li segue: è rettore dell’abbaziadell'abbazia di Santa Maria a [[Pomposa]] dal [[1544]] al [[1546]], poi forse tornò nel suo vecchio convento di San Benedetto. Inquisito per eresia nel [[1548]], venne incarcerato nel monastero padovano di Santa Giustina ma il privilegio di cui godeva l’Ordinel'Ordine benedettino, cui era riservato il giudizio sui propri monaci, lo salvò dai rigori dell’Inquisizionedell'Inquisizione. Tornato nel convento di San Benedetto, di lui non si hanno più notizie dopo il [[1555]].
 
== Il ''Beneficio di Cristo'' ==