Casa della Cultura (associazione): differenze tra le versioni
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== Storia ==
La '''Casa della Cultura''' è
La Casa della Cultura si affermò nell’immediato dopoguerra come il punto di riferimento della Milano colta e progressista: Elio Vittorini, che aveva fondato la rivista “[[Il Politecnico]]” era solito dire: “La Casa della Cultura è il Politecnico parlato, il Politecnico è la Casa della Cultura scritta”. Il centro culturale di via Borgogna si avvaleva della collaborazione di [[Enzo Paci]], [[Giulio Preti]], [[Giacomo Cantoni]], [[Dino Formaggio]], [[Luciano Anceschi]], tutti allievi di Banfi, e di altri prestigiosi studiosi come [[Ludovico Geymonat]] e [[Cesare Musatti]], il padre della psicanalisi italiana.
Da allora ad oggi, ogni anno, da settembre a giugno, la Casa della Cultura propone cicli, seminari, e convegni di filosofia, storia, sociologia, psicanalisi, letteratura, arte, novità editoriali, cinema, media. Nella sala di via Borgogna, affettuosamente definita “il più famoso scantinato di Milano”, a due passi dal Duomo e dalla Scala, si discute di attualità politica e sociale, si ascoltano i protagonisti della vita culturale milanese, italiana e internazionale.
Agli incontri in Casa della Cultura hanno partecipato i più famosi studiosi, scrittori e giornalisti italiani ed europei, da [[Norberto Bobbio]] a [[Massimo Cacciari]], da [[Ugo Stille]] a [[Giorgio Bocca]] e [[Enzo Biagi]], da A[[lberto Moravia]] a S[[ibilla Aleramo]] e [[Dacia Maraini]], da [[Jean–Paul Sartre]], a [[Gyorgy Lukacs]], da [[Henry Lefebre]] a [[Bertolt Brecht]], [[Christopher Hill]], [[Jurgen Habermas]], [[Jacques Le Goff]], [[Hans Kung]], [[Zygmunt Baumann]], [[Tzvetan Todorov]], [[Alain Touraine]], [[Amira Hass]], [[Serge Latouche]] e tanti altri.
Negli ultimi dieci anni, con la direzione di Ferruccio Capelli, la Casa della Cultura si è mossa nell’obiettivo di stimolare e indirizzare le energie degli intellettuali milanesi verso il dialogo interculturale e di sollecitare la ricostruzione del pensiero critico e della cultura politica delle forze laiche e progressiste.
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