Glorioso rimpatrio: differenze tra le versioni

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Il '''Glorioso rimpatrio''' è un episodio della comunità [[Valdismo|valdese]], consistito nel ritorno della comunità in alcune valli delle [[Alpi]] [[piemonte]]si, avvenuto nel [[1688]].
All'inizio del XVII sécolo, l'ùnica comunità protestante italiana sopravvissuta alla furia della Controriforma fu la Valdese, presente soprattutto nel regno dei Savoia. Intorno alla Settimana Santa del 1655 il re Carlo Emanuele II di Savoia scatena una violenta e sistemàtica campagna militare contro i valdesi, con l'intezione di sterminarli; una tragedia nota come le 'Pasque piemontesi', condotta con l'approvazione del papa, Alessandro VII. Le truppe furono libere di perpretare ogni atrocità nei confronti di tutta la comunità portestante, con lo scopo di completare uno spaventoso genocidio. Grazie ad alcuni valdesi, tra i quali si ricorda Jean Légler (1615 - 1670), l'eco di tanta ferocia raggiunse in breve tempo le grandi potenze protestanti europee, che esercitarono pesanti e pressanti pressioni diplomàtiche sui Savoia, così costretti a sospendere la strage in forme così evidenti, seppure non eliminando vessazioni e violenze. I Valdesi ebbero allora un periodo di relativa tranquillità, sino al 1685, quando il re di Francia, Luigi XIV, con l'editto di Fontainebleau revocò il precedente editto di Nantes, emesso dal re Enrico IV nel 1598. La révoca della 'tregua' della persecuzione dei protestanti fece riprendere le violenze anche nel regno piemontese, che ben presto si vantò d'avere 'nettato le valli' sulle Alpi, dove i Valdesi s'erano rifugiati. In realtà, un gruppo di loro era riuscito a raggiungere Ginevra. Nel 1688, però, Enrico Arnaud (1643 - 1721), riuscì nell'impresa di aprirsi la strada, attraverso le ostili terre dei Savoia, riportando la piccola comunità superstite valdese in alcune valli delle alpi piemontesi. Questa impresa entrò nella leggenda come il Glorioso Rimpatrio. Nel 1690 Vittorio Amedeo II di Savoia rompe l'alleanza con il re di Francia, il re 'Sole', e si allea alla Lega di Augusta. La persecuzione dei Valdesi terminò, anche se furono costretti a rimanere confinati nelle valli alpine, in un'area detta, per questo, 'Ghetto Alpino'. La piena libertà di questa comunità protestante giunse soltanto nel 1848, con le Patenti di Libertà concesse dal re Carlo Alberto.
 
Agli inizi del [[XVII secolo]] gli unici [[Protestantesimo|protestanti]] [[italia]]ni rimasti erano i valdesi, presenti soprattutto nel [[ducato di Savoia]]. Nella [[Settimana Santa]] del [[1655]] il duca [[Carlo Emanuele II di Savoia|Carlo Emanuele II]] scatenò contro di essi una violenta persecuzione allo scopo di sterminarli, che venne chiamata le [[Pasque piemontesi]], e fu condotta con l'approvazione di [[papa Alessandro VII]]. Le truppe ducali perpetrarono numerose atrocità, ma alcuni valdesi, tra cui Jean Légler (1615-1670) riuscirono a fuggire e a portare la notizia presso le grandi potenze protestanti europee. Queste esercitarono pressioni diplomatiche sui Savoia, che cessarono le stragi, pur non eliminando vessazioni e violenze.
 
Nel [[1685]] la revoca dell'[[editto di Nantes]] con l'[[editto di Fontainebleau di [[Luigi XIV di Francia]] portò ad una ripresa delle violenze anche in Piemonte, eliminando la presenza valdese. Un gruppo era riuscito tuttavia a raggiungere [[Ginevra]].
 
Nel 1688 un gruppo di valdesi guidati da Enrico Arnaud (1643-1721) ritornò con una piccola comunità ad occupare alcune valli delle Alpi piemontesi, dopo aver attraversato le terre ostili del ducato: questa impresa divenne leggendaria e fu conosciuta come il "Glorioso rimpatrio". Nel [[1690]] il duca [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]] ruppe l'alleanza con la Francia del Re Sole per schierarsi con la [[Lega di Augusta]] e la persecuzione dei valdesi terminò. I valdesi furono tuttavia costretti a rimanere confinati nelle proprie valli alpine, in un'area che venne chiamata per questo "Ghetto alpino" e la piena libertà per la comunità giunse solo con le "patenti di libertà" concesse nel [[1848]] dal re [[Carlo Alberto di Savoia|Carlo Alberto]]
 
[[Categoria:Valdesi]]