Ibbi-Sin: differenze tra le versioni

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Figlio di [[Shu-Sin]], regnò, secondo la ''cronologia media'', fra il [[2028 a.C.]] e il [[2004 a.C.]]. Come suo padre, dovette fronteggiare i tentativi di invasione di vari popoli nomadi: gli [[Amorrei]] in primo luogo ma anche i [[Gutei]] e i [[Sua (popolo)|Sua]].
 
Durante il suo regno l'impero di Ur si disgrega, come si può dedurre dal progressivo abbandono da parte delle città dell'impero del sistema di datazione basato sul suo regno, abbandono che possiamo seguire nel corso di pochi anni da est verso ovest. Verso il settimo anno Ur non controllava più che le sue immediate vicimnanzevicinanze. Ciononostante, nell'anno 17 del regno è riportata una vittoria sugli Amorrei.
 
Sembra che oltre a cause esterne agissero anche fattori interni di disgregazione. Sappiamo del funzionario [[Ishbi-Erra]] che, inviato a [[Isin]] per rifornire Ur di derrate alimentari, tenta prima di ricattare il suo sovrano per ottenere la nomina a governatore di Isin e [[Nippur]], e poi guida la rivolta di varie città contro Ur, alleandosi con gli [[Elamiti]].
 
Nel ventiquattresimo anno del regno ([[2004 a.C.]] secondo la ''cronologia media'') gli Elamiti saccheggiarono Ur, ne assunsero il controllo e catturarono il re, che morì in prigionia.
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Il dolore per la caduta di Ur è espresso in due degli ultimi capolavori della [[letteratura sumera]]: la [[Lamentazione di Ur]] e la [[Lamentazione di Sumer e Akkad]].
 
Alla caduta di Ur segue un periodo di disordine, in cui le città di [[Isin]] e [[Larsa]] tentarono senza successo di prendere il potere nella Mesopotamia centro-meridionale.
 
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