Autoritratto con l'orecchio bendato: differenze tra le versioni

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In questa versione, predominano i colori freddi, che danno una nota ancor più malinconica al dipinto. Il volto dell'artista è smunto, lo sguardo perso nel vuoto: il cappello e il cappotto, indossati anche in casa, sembrano suggerire assenza di riscaldamento, che forse, per le condizioni economiche sempre precarie, l'artista non poteva permettersi; ma possono avere anche il significato più profondo di riparo da un mondo che Vincent ritiene ormai nemico. Sulla parete alle sue spalle, si nota una stampa giapponese (di cui era appassionato amatore e che gli fornivano motivi di ispirazione per i suoi dipinti), che però, nonostante i suoi gioiosi colori, e l'equilibrio cromatico con il cerotto bianco applicato sulla ferita (che appare a destra invece che a sinistra, a riprova che l'autoritratto fu eseguito davanti allo specchio), non riesce a trasmettere la stessa tristezza e l'armonia che erano invece riusciti all'analogo [[Ritratto di père Tanguy]], di un anno e mezzo prima e simile nella composizione.
 
Questo ritratto conferma che l'esperienza con Gauguin era stata veramente estrema per Van Gogh, che trascorrerà il suo ultimo anno e mezzo di vita in una solitudine in parte volontariainvolontaria, in parte forzata.
 
== Bibliografia ==