Benedetto Luti: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 8:
|AnnoNascita = 1666
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 17 giugno
|AnnoMorte = 1724
|Attività = pittore
Riga 16:
[[File:Allegoria della Sapienza.jpg|thumb|right|200pix|B. Luti, ''Allegoria della Sapienza'', collezione privata]]
==Biografia==
Nato a [[Firenze]] il 17 novembre del 1666 <ref> Lione Pascoli, ''Vite de' pittori, scultori, ed architetti moderni'', Volume 1, Editore Rossi, Roma 1736, p. 228</ref>, Benedetto Luti <ref>Talvolta chiamato Benedetto Luci Cfr. [http://avirel.unitus.it/bd/autori/manazzale/itinerario_roma_i/itinerario_roma_parte_terza.html Andrea Manazzale, ''Itinerario di Roma e suoi contorni : O sia descrizione de' monumenti antichi, e moderni Coll'indicazione delle più belle Pitture, Sculture, ed Architetture'', dai Torchj del Mordacchini. Presso Giovanni Scudellari, Roma 1816-17]</ref> nato a [[Firenze]] il 17 novembre del 1666<ref> Lione Pascoli, ''Vite de' pittori, scultori, ed architetti moderni'', Volume 1, Editore Rossi, Roma 1736, p. 228</ref>, si formò artisticamente nella città natale presso lo studio del [[Anton Domenico Gabbiani|Gabbiani]]<ref> Pellegrino Antonio Orlandi, Pietro Guarienti, ''Abecedario pittorico'', Editore Giambatista Pasquali, Venezia 1753, p. 95 </ref> spinto dal padre Jacopo. Dopo il primo periodo di apprendistato fiorentino, Luti si traferì a [[Roma]] nel [[1691]], grazie all'aiuto di [[Cosimo III de' Medici]], che ne apprezzava le qualità di ritrattista a pastello. A Roma Luti, dove potè giovarsi dei consigli di [[Ciro Ferri]] <ref> Filippo de' Boni, ''Biografia degli artisti'', Emporeo biogr. metodico, ovvero Biogr. universale, cl. 10, Venezia 1840, p. 591 </ref>, divenne, insieme a [[Giuseppe Bartolomeo Chiari]], uno dei più prestigiosi artisti della corrente classicista del [[XVIII secolo]], derivata dagli insegnamenti di [[Carlo Maratta]] e [[Francesco Trevisani]], ma fu anche collezionista e mercante d'arte.
 
Autore spesso di pastelli o di opere di piccolo formato, Luti si cimentò solo in pochi casi in imprese di ampio respiro: basti citare la decorazione, con l'[[apoteosi]] di [[Martino V]], della sala del Trono di [[Palazzo Colonna]], la tela con ''[[San Carlo Borromeo]] e gli appestati'' della galleria di [[Schlessheim]] e la ''Vestizione di [[San Ranieri]]'' per il Duomo di [[Pisa]] ([[1712]]). Una delle sue opere migliori è la tela ovale con il ''Profeta [[Isaia]]'' ([[1718]]) nella navata della Basilica di [[San Giovanni in Laterano]], appartenente al ciclo di lavori promossi da [[papa Clemente XI]]. Nella chiesa del Crocifisso di [[Pontedera]] è presente una sua tela con ''La madonna del rosario''.
Riga 22:
Fu insegnante di disegno e nudo nell'[[Accademia di Francia]] di [[Palazzo Mancini]]. Tra gli allievi della sua celebrata scuola di disegno vanno ricordati alcuni artisti di primo piano come [[Giovanni Paolo Pannini]], [[Jean-Baptiste van Loo]], e [[Charles-André van Loo]].
 
Benedetto Luti, divenuto con il tempo molto appprezzato anche all'estero, dipinse « molti anni per la Francia, per l'Inghilterra, e per la Germania » come affermòafferma lo storico perugino [[Lione Pascoli]] nel suo ''Vite de' pittori, scultori, ed architetti moderni''.
 
==Note==