Polittico di Sant'Antonio: differenze tra le versioni

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Il registro principale mostra la ''Vergine in trono col Bambino'', al di sotto di una nicchia marmorea con cupoletta a cassettoni, che ricorda molto da vicino l'architettura che farà da sfondo alla ''[[Pala di Brera]]''. Il Bambino è benedicente e reca in mano un fiore rosso, prefigurazione del sangue della [[Passione di Cristo|Passione]]. La posizione della Vergine, leggermenete curva, e la solida fisicità del Bambino sembrano un omaggio all'arte di [[Masaccio]], in particolare alla ''[[Madonna in trono con Bambino (Masaccio)|Madonna in trono con Bambino]]'' del [[Polittico di Pisa]].
 
Ai lati si trovano due santi per lato, appoggiati su un gradino marmoreo che continua anche dietro il trono della Vergine. A sinistra sono presenti i ''Santi [[Antonio da Padova]] e [[Giovanni Battista]]'', il primo riconoscibile dal saio francescano e dal libro che ricorda la sua familiarità con le Scritture, il secondo dalla capigliatura corvina, la barba, il vestito da eremita nel deserto, il bastobastone e il gesto che indica Gesù Bambino, come nel polittico della Misericordia. A destra si incontrano invece i ''Santi [[Francesco d'Assisi]] ed [[Elisabetta d'Ungheria|Elisabetta di Turingia]]'': il primo mostra inequivocabilmente le [[stimmate]] e tiene in mano una croce incastonata di pietre come nella ''[[Pala di Brera]]''; la seconda santa era figlia di [[Andrea II d'Ungheria]] e la sua leggenda narra che ella era solita protare del pane nascosto nel grembo ai bisognosi, contravvenendo a un divieto paterno, finché non venne scoperta da una guardia che le impose di scoprire il contenuto del grembo, ma miracolosamente ne uscirono solo rose.
 
Straordinariamente innovativa è la trattazione a specchio dei dischi scorciati delle aureole, dove si riflettono le teste dei santi.