Luigi Fornaciari: differenze tra le versioni
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Figlio di Angelo Fornaciari e di Rosaria Tognini, studiò [[grammatica]] e [[retorica]] nelle ''Scuole di San Frediano'', [[lingua greca|greco]] con l'erudito [[Cesare Lucchesini]] e [[giurisprudenza]], disciplina nella quale si laureò, trasferendosi a [[Roma]] nel [[1820]] per fare pratica nello studio di un [[avvocato]].
Tornato a Lucca nel [[1824]], fu
Nel [[1847]] consigliò il [[Duca]] [[Carlo Ludovico di Borbone]] di concedere lo [[Statuto]] ai Lucchesi , mostrando allo stesso tempo le ''piaghe dello Stato'': perciò perse onori e stipendi. Ma il [[Granduca]] [[Leopoldo II di Toscana]] lo risollevò, dandogli l'incarico di ''Procuratore generale''. Il Fornaciari entrò poi nella ''Corte Regia'' di Lucca, a capo del ''criminale''.
Dopo essere divenuto
In occasione del suo funerale fu letta una orazione<ref>Orazione stampata, con alcune prose e poesie in lode del defunto, nel ''Supplemento al Tomo XVI degli Atti della R. Accademia lucchese ossia la Reale Accadeia dei Filomati, in morte di Luigi Fornaciari, Lucca, 1858''</ref> da [[Telesforo Bini]], incaricato dall'Accademia Reale lucchese.
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