Storia della Sardegna romana: differenze tra le versioni

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In assoluto, la più importante rivolta dei Sardi fu quella del [[215 a.C.]], scoppiata all'indomani delle grandi vittorie di [[Annibale]] in Italia. Un autorevole esponente dell'[[aristocrazia]] terriera sardo-punica, quell'[[Amsicora]] (o Ampsicora) che [[Tito Livio]] definì: «qui tum auctoritate atque opibus longe primis erat» (colui il quale in quel tempo era largamente primo per autorità e per ricchezze), era infatti riuscito non solo a mettere in campo un esercito sardo abbastanza consistente, ma anche ad ottenere rinforzi militari da [[Cartagine]], inviandovi ambasciatori in segreto. Secondo alcune fonti insieme ad Amsicora a condurre la rivolta si trovava pure ''Annone'', un ricco cittadino punico di [[Tharros]]. Cartagine sostenne la rivolta inviando una flotta al comando di [[Asdrubale il Calvo]]. Il piano di Amsicora era quello di dare [[battaglia]] solo quando tutte le forze disponibili si fossero riunite. Per continuare il reclutamento tra i sardi dell'interno, lasciò il comando al figlio [[Iosto]] a [[Cornus]] con una parte dell'esercito. I rinforzi di Cartagine però non arrivarono in tempo per colpa di una tempesta che dirottò le navi sulle isole [[Baleari]] e i Sardi dell'interno indugiarono troppo prima di unirsi al suo gruppo. Iosto accettò imprudentemente la battaglia offerta dal comandante [[Tito Manlio Torquato (console 235 a.C.)|Manlio Torquato]]. L'esercito sardo fu sconfitto subendo la perdita di 3.000 soldati, 800 furono fatti prigionieri.
 
Asdrubale il Calvo intanto raggiunse la Sardegna, sbarcò a Tharros e respinse i Romani verso [[Cagliari|Caralis]]. A loro si unì Amsicora con il resto dell'esercito sardo. Nella piana del [[Campidano]] meridionale, tra [[Decimomannu]] e [[Sestu]], avenne lo scontro con i Romani, vicino ai due corsi d'acqua che scorrono nella zona. Dopo una cruenta battaglia la coalizione sardo-punica fu duramente sconfitta. Morirono 12.000 tra Sardi e Cartaginesi e 3.700 furono fatti prigionieri fra i quali Asdrubale il Calvo ed Annone. Iosto morì in battaglia. Amsicora affranto dal dolore per la morte del figlio, non volendo finire nelle mani dei Romani si uccise. I superstiti si rifugiarono a Cornus dove prepararono un'ultima inutile resistenza, ma anche questa volta vinsero i Romani. La città fu rasa al suolo e la popolazione fuggì verso l'interno dell'Isola.
 
===Le rivolte del II secolo===