Canonici regolari: differenze tra le versioni
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I sacerdoti (presbiteri), vista l'assenza delle [[parrocchia|parrocchie]], che nasceranno solo intorno al X secolo, si dedicavano alla cura di tutte le anime apparteneti ad una [[diocesi]] e collaboravano alle attività del vescovo. Ben presto, [[Sant'Agostino]] di Ippona, apprezzando lo stile di vita e di preghiera dei monaci, decise di riunire i sacerdoti della propria diocesi, affidando loro una regola di vita che conciliasse preghiera e vita apostolica. Nascono così i "canonici regolari", che vivevano insieme in una domus canonica ed erano iscritti nell'elenco o lista (canone) di una chiesa locale. Si ispiravano all'ideale di S. Agostino che a Ippona volle avere con sé "un monastero di chierici" che mettevano in pratica il progetto di vita comunitaria dei primi cristiani di Gerusalemme come descritto negli [[Atti degli Apostoli]] (At. {{Passo biblico|At|2,42-44}}).
Con il Sinodo Lateranense del [[1059]] iniziò un cammino diverso tra clero secolare (delle diocesi) e clero regolare che seguiva una Regola. Attraverso varie riforme, i Canonici Regolari acquistarono una specifica identità, con carismi propri: si rifacevano alle norme o consuetudini dei Santi Padri, adottando la [[Regola di
La
Molto presto sorsero questioni in merito all'interpretazione della regola. I canonici dell'<nowiki/>''ordo antiquus'' vivevano con una misurata austerità, quelli dell'<nowiki/>''ordo novus'' esaltavano una severità più grande sul modello dell'[[Ordine dei Cistercensi]]: astinenza perpetua, digiuno continuo o almeno per metà dell'anno, vestiti di lana bianca senza biancheria.
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