Donato da Ripacandida: differenze tra le versioni

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Donato Simone nasce da un umile famiglia nel [[1179]]. Solo nella città natale è invocato con il nome di Donatello, per distinguerlo da [[ San Donato d'Arezzo]], del quale egli portava il nome. All'età di quattordici, manifestò la sua vocazione, partendo alla volta del [[monastero]] [[benedettino]] di [[Sant'Onofrio di Massadiruta]], a [[Petina]] nel salernitano. Troppo giovane, gli fu detto di tornare dopo un anno. L'anno seguente, nel [[1194]], fu indirizzato all'[[abbazia]] di [[Montevergine (Mercogliano)|Montevergine]] fondata nel [[1124]] da san [[Guglielmo da Vercelli]]. Dopo aver compiuto l'anno canonico, nel [[1195]], l'[[abate]] [[Pascasio]] lo accolse al monastero Sant'Onofrio di [[Massadiruta]].
 
La vita ascetica e [[mistica]] di Donato, assiduo nel praticare le virtù evangeliche: castità ed obbedienza ed i numerosi miracoli ne fanno un vero trionfo di mansuetudine, quanti lo avvicinavano, sentivano la presenza di un santo. Fu impiegato nei lavori più umili, l'orto, il pollaio, il pane, senza mai lamentarsi. L'abate [[Pascasio]] stanco delle sue continue elargizioni ai bisognosi lo accusò ingiustamente, egli gli condusse l'[[orso]] ammansito e la volpe. Illeso spolverò con le sue vesti il forno acceso. Di notte scendeva alle pendici del monte ed in una caverna scavata dalle acque del torrente che passava sotto il monastero offriva le sue penitenze a [[Dio]]. Mentre i suoi confratelli dormivano, si immergeva nell'acqua gelida fino alla vita, qui pregava e prima che i frati si destassero rientrava al convento. Una mattina, mentre Donatello si trovava nella grotta, l'abate lo cercò ed avendo trovato le sue vesti, penso che egli tramasse qualcosa, le raccolse e le portò via per punirlo. Ma quando il Santo uscì dalla grotta, trovò le vesti dove le aveva lasciate. L'abate seguendolo scoprì che il giovane, di notte, faceva penitenza nel fiume.
 
Numerosi salivano a lui dalla vicina [[Auletta]] e dai paesi vicini per cercare consigli e conforto per i mali del corpo e dell'anima. Dopo una breve e prodigiosa vita, come aveva predetto, circondato dai confratelli, spirava il [[17 agosto]] [[1198]] a soli 19 anni.
Mentre i suoi confratelli dormivano, si immergeva nell'acqua gelida fino alla vita, qui pregava e prima che i frati si destassero rientrava al convento. Una mattina, mentre Donato si trovava nella grotta, l'abate lo cercò ed avendo trovato le sue vesti, penso che egli tramasse qualcosa, le raccolse e le portò via per punirlo. Ma quando il Santo uscì dalla grotta, trovò le vesti dove le aveva lasciate. L'abate seguendolo scoprì che il giovane [[Santo]], di notte, faceva penitenza nel fiume.
 
LeSi dice che le campane del monastero, da sole suonarono a festa. I suoi concittadini chiesero il ritorno delle spoglie in patria, ed ottennero nel [[1202]] il trasferimento della salma. Il corteo funebre dovette fermarsi ad Auletta, dove alle suppliche della popolazione, il santo lasciò l'avambraccio destro. La [[reliquia]], incorotta da secoli, si venera ad [[Auletta]] nella Chiesa Madre ed è custodita in un reliquario d'argento del [[1618]]. Come risulta dalla vita del [[venerabile]] [[Gianbattista Rossi]], pubblicata nel [[1752]], San Donatello fu ritenuto e festeggiato a Ripacandida e ad Auletta come [[patrono]]. Il titolo di Santo gli fu confermato dal clero secolare e dal popolo, e nel [[1758]] anche dalla Sacra [[Congregazione dei Riti]].
Numerosi salivano a lui dalla vicina [[Auletta]] e dai paesi vicini per cercare consigli e conforto per i mali del corpo e dell'anima. Dopo una breve e prodigiosa vita, come aveva predetto, circondato dai confratelli, spirava il [[17 agosto]] [[1198]] a soli 19 anni.
 
Le campane del monastero, da sole suonarono a festa. I suoi concittadini chiesero il ritorno delle spoglie in patria, ed ottennero nel [[1202]] il trasferimento della salma. Il corteo funebre dovette fermarsi ad Auletta, dove alle suppliche della popolazione, il santo lasciò l'avambraccio destro. La [[reliquia]], incorotta da secoli, si venera ad [[Auletta]] nella Chiesa Madre ed è custodita in un reliquario d'argento del [[1618]]. Come risulta dalla vita del [[venerabile]] [[Gianbattista Rossi]], pubblicata nel [[1752]], San Donatello fu ritenuto e festeggiato a Ripacandida e ad Auletta come [[patrono]]. Il titolo di Santo gli fu confermato dal clero secolare e dal popolo, e nel [[1758]] anche dalla Sacra [[Congregazione dei Riti]].
 
==La devozione==