Protezione di rete: differenze tra le versioni

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Un altro meccanismo, adottato nelle reti sottomarine intercontinentali dove sono critici sia i tempi di intervento che il ritardo di propagazione, consiste nel predeterminare, in fase di inizializzazione del protocollo, i percorsi ottimali alternativi corrispondenti alle possibili situazioni di guasto, distribuendo poi tale informazione a tutti i nodi dell'anello (''squelching tables''). In questo modo, in caso di intervento, il protocollo, in base al posizionamento del guasto, può far commutare subito tutti i nodi verso il percorso ottimizzato come nel caso del meccanismo ''steer'' ma con gli stessi tempi di intervento tipici di un meccanismo ''wrap''.
 
L'uso delle ''squelching tables'' costituisce comunque un 'ottimizzazione anche nel caso di meccanismi di tipo ''wrap'' quando l'anello fisico trasporta contemporaneamente più flussi di segnale definiti tra coppie diverse di nodi dell'anello. In questi casi, ogni flusso avrà un insieme di percorsi alternativi ottimizzati che in linea di principio sono diversi da quelli degli altri flussi. L'impiego delle ''squelching tables'' consente di fare in modo che ogni nodo possa effettuare la riconfigurazione corretta e ottimizzata in tempi molto rapidi contemporaneamente su tutti i flussi che lo attraversano o che terminano su di esso. È compito del protocollo tenere aggiornate le ''squelching tables'' in occorrenza dell'aggiunta o della rimozione di un flusso dall'anello, oltre che in caso di variazione dello stato dell'anello.
 
Come nel caso della protezione lineare, anche la protezione ad anello può essere di tipo sia ''revertive'' che ''not revertive'' ed è possibile utilizzare la porzione di anello normalmente dedicata alla protezione per il trasporto di extra-traffico di bassa priorità, che si accetta di perdere in caso di intervento della protezione.