Battistero del duomo di Novara: differenze tra le versioni

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==La decorazione==
Dell'originaria decorazione musiva [[Arte paleocristiana|paleocristiana]] del battistero rimane traccia nello spessore della finestra meridionale.<br>
I restauri degli anni sessanta hanno invece riportato alla luce, nella fascia superiore del tiburio e sulla volta, affreschi [[Arte romanica|romanici]] di grande interesse realizzati nel primo quarto dell'XI secolo, subito dopo la costruzione del tiburio stesso. Il ciclo di affreschi si dispone in tre zone distinte, delle quali solo quella mediana si presenta oggi in forma sufficientemente leggibile. Si tratta di otto scene (corrispondenti agli otto lati della costruzione), racchiuse da fasce decorative a forma di meandro, che raffigurano scene dell'[[Apocalisse di Giovanni|Apocalisse]]. Per quanto difficile sia oggi la lettura di tali scene, stante il loro precario stato di conservazione, è stato possibile riconoscervi le immagini corrispondenti all'apertura del settimo sigillo del libro tenuto dall’Angelo e alla comparsa dei sette Angeli con le trombe al cui squillo si annunciano i flagelli che colpiranno l'umanità. La prima scena raffigura l’''Angelo all'Altare degli incensi'' (Ap 8,3-5), poi le scene dei sette flagelli: ''il fuoco e la grandine'' (Ap 8,7), ''il monte incandescente nel mare'' (Ap 8,8), ''la caduta della stella Assenzio nelle acque'' (Ap 8,10), ''l'oscurarsi di un terzo del sole, della luna e degli astri'' (Ap 8,12-13), ''il pozzo dell'abisso con le cavallette'' (Ap 9,1-12); seguiva poi la scena del sesto squillo con ''i quattro cavalieri della distruzione'' (Ap, 9,13-21) (ricoperta nel XV secolo da un nuovo affresco raffigurante il Giudizio Universale); infine la scena de ''la donna e il drago'' (Ap 11), con la donna che assume le sembianze di [[Maria (madre di Gesù)|Maria]], madre di ''Cristo'': il significato simbolico è quello della Chiesa che con l'aiuto divino sarà vittoriosa contro il male.<br>
Nel registro sottostante, ai lati di ciascuna finestra, entro un finto loggiato continuo, si trovano figure di profeti recanti in mano cartigli.<br>
Anche la cupola era ricoperta da affreschi di ispirazione apocalittica. Le deboli tracce superstiti lasciano intravedere ''i quattro esseri viventi'', un leone, un vitello, un uomo ed un'aquila (Ap 4,7) (intesi poi come simboli degli evangelisti); le quattro figure sono intervallate da Angeli che hanno una moltitudine di occhi sulle ali.
 
L'ignoto autore degli affreschi (convenzionalmente chiamato ''Maestro dell’Apocalisse di Novara'') mostra di padroneggiare una notevole qualità pittorica. La sua collocazione artistica rimane incerta: sono state segnalate affinità con la cultura della [[Sacro Romano Impero Germanico|corte imperiale germanica]] e la scuola del monastero di [[Reichenau (isola)|Reichenau]]<ref>S. Chierici, edD. Citi, op. cit. in bibliografia, pp. 248-49</ref>; ma anche elementi di comunanza con lecicli presenti in Lombardia ed in Piemonte (ad es. con i dipinti della [[Chiesa di San Michele (Oleggio)|Chiesa di San Michele ad Oleggio]]), assieme a punti di incontro con alcune miniature del tempo (a cominciare dal ''Sacramentario'' di [[Warmondo]] ad [[Ivrea]])<ref> M. Perotti, op. cit., pp. 10-11</ref>.
 
[[Immagine:Novara Battistero Affreschi edicole VIIsecolo 03.jpg|thumb|250px|Pier Francesco Gianoli, particolare degli affreschi secenteschi nelle edicole]]
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==Bibliografia==
* U. Chierici, ''Il battistero del Duomo di Novara'', edizione curata dalla Banca Popolare di Novara, Novara, 1967;
* S. Chierici, D. Citi, '' L'arte romanica in Piemonte, Val d'Aosta e Liguria'', Ed. Angolo Manzoni, Torino, 2000
* M. Perotti, ''Musei della Canonica. Il Battistero, la Cattedrale, la Canonica, il Museo Lapidario'', edizione curata dalla Fondazione Amici della Cattedrale di Novara, Novara, 2003