Stati Uniti d'America nella crisi di Abadan: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 7:
 
== La nazionalizzazione dell'industria petrolifera==
La nazionalizzazione del 1951 si fondava sul rifiuto persiano di continuare a ricevere le briciole del lauto pasto che la [[Anglo-Iranian Oil Company]] consumava nel Paese fin dal 1908<ref> La prima conmcessione petrolifera iraniana è del 1901. Nel 1908 fu effetivamente trovato il petrolio a Masjed e Suleiman. La concessione AIOC del 1901 fu rinnovato una prima volta nel 1933 dallo Shah Reza Pahalavi</ref>. A fronte delle crescenti proteste della popolazione e del Parlamento iraniani, la AIOC non voleva concedere la suddivisione dei profitti petroiferi al 50/50 e le condizioni che gli altri paesi produttori di petrolio della regione avavano tenuto dalle societá americane <ref> D. Yergin, "il Premio, l'epica storia della corsa al petrolio", Milano 1996 </ref>. Dopo l'assassinio del Primo Ministro Razmara, favorevole al rinnovo della concessione, da parte di un fanatico, il Parlamneto persiano elesse Primo Ministro [[Mohammad Mossadeq]] che nazionalizzò immediatamente l'AIOC creando la [[Anglo-IranianPersian Oil companyCompany|National Iranian Oil Company]]. La reazione di Londra fu molto dura ed é alla base della [[crisi di Abadan]].
Di fronte a questi avvenimenti, gli Usa si mossero per una serie di intenti: trovare una soluzione diplomatica attraverso le Nazioni Unite, non far cadere il Paese in mano ai sovietici, collaborare con i britannici, rafforzare i legami con Teheran.
Le incomprensioni tra Londra e Washington si fecero sentire su molti punti e a causa di alcune personalità americane, come [[George McGhee]] ( [[Segretario di Stato]] aggiunto per il [[Medio Oriente]]). La sua linea politica si fondava sul presupposto che non era più possibile governare il mondo del petrolio con criteri coloniali e che non si poteva negare ad uno Stato sovrano il diritto di nazionalizzare un’attività economica condotta sul suo territorio. In un discorso del 17 aprile McGhee definì come inevitabili l’iranizzazione della compagnia, la suddivisione dei profitti al 50/50 e la creazione di un’azienda iraniana che si occupasse della distribuzione dei prodotti petroliferi sul mercato interno.
Riga 13:
 
Le pressioni americane verso una soluzione negoziale trovavano un interlocutore nel Primo Ministro laburista britannico [[Attlee]] e nel Ministro degli Esteri [[Bevin]], che erano consapevoli che la salvaguardia dell'AIOC non poteva mettere a repentaglio la "special relationship" con gli Stati Uniti. Il successore di Bevin, Morrison, era invece favorevole ad un’azione di forza. Gli Stati Maggiori però si resero conto dell’impossibilità di intervenire vista la mancanza di truppe acclimatate(l'India non poteva più fornirne e le truppe stanziate presso il [[Canale di Suez]] certamente non sarebbero potute intervenire).
L’Amministrazione americana allora propose a Londra l’aiuto nei negoziati di un uomo di sicura esperienza politica, [[Averell Harriman]] che spiegò a [[Mohammad Mossadeq|Mossadeq]] come la sua intransigenza avrebbe portato il suo paese alla rovina dando comunque l’impressione di sostenere gli iraniani. Il governò di [[Teheran]] accettò che l’attività petrolifera fosse gestita sotto la sua autorità anche in modo indiretto affidando la gestione ad una società straniera;inoltre Teheran accettava di trattare con Londra come semplice rappresentante degli interessi dell'AIOC; la strada verso la risoluzione sembrava spianata <ref> V.Walters, "Silent Mission" New York 1978</ref>.
 
== Le paure USA ==