Jean-Baptiste Gaye: differenze tra le versioni

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m Bot: Modifico Categoria:Primi Ministri francesi
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|Cognome =
|PostCognomeVirgola = [[visconte]] di [[Puy-l'Évêque|Martignac]]
|ForzaOrdinamento = Martignac
|Sesso = M
|LuogoNascita = Bordeaux
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|Epoca = 1800
|Nazionalità = francese
|PostNazionalità = , primoPrimo ministro del re [[Carlo X di Francia|Carlo X]]
[[|Immagine: = Jean Baptiste Gay, vicomte de Martignac.jpg|right|300px|Jean Baptiste Gaye, visconte di Martignac]]
}}
 
Nel [[1798]] Martignac divenne segretario di [[Emmanuel Joseph Sieyès]]; dopo aver servito per un certo periodo nell’esercito, si dedicò alla letterature, scrivendo numerose operette. Sotto l’Impero praticò la professione legale con successo a Bordeaux, dove, nel [[1818]] divenne avvocato generale del ''cour royale''. L’anno successivo fu nominato procuratore generale a [[Limoges]] e nel [[1821]] fu eletto alla Camera dei Deputati, dove sostenne le politiche [[Ultrarealisti|ultrarealiste]] di [[Villèle]]. Nel [[1822]] divenne Consigliere di Stato e nel [[1823]] seguì il Duca d'Angouléme in [[Spagna]] come commissario civile. Divenne Visconte l’anno successivo fu anche nominato direttore generale del catasto e del demanio.
[[Immagine:Jean Baptiste Gay, vicomte de Martignac.jpg|right|300px|Jean Baptiste Gaye, visconte di Martignac]]
 
A contatto con la politica reale, le sue convinzioni ultrarealiste mutarono gradualmente avvicinandosi a quelle dei [[dottrinario|Dottrinari]] e alla caduta di [[Villèle]] [[Carlo X]] lo scelse per portare avanti una nuova politica di compromesso. Il [[4 gennaio]] [[1828]] fu nominato Ministro degli interni e, sebbene non avesse assunto il titolo di presidentpresidente, fu nella pratica il capo del Gabinetto. Egli riuscì a far approvare l’atto che aboliva la censura sulla stampa e a persuadere il re a firmare le ordinanze del [[16 giugno]] [[1828]] sui [[Gesuiti]] e i piccoli seminari.
Nel [[1798]] Martignac divenne segretario di [[Emmanuel Joseph Sieyès]]; dopo aver servito per un certo periodo nell’esercito, si dedicò alla letterature, scrivendo numerose operette. Sotto l’Impero praticò la professione legale con successo a Bordeaux, dove, nel [[1818]] divenne avvocato generale del ''cour royale''. L’anno successivo fu nominato procuratore generale a [[Limoges]] e nel [[1821]] fu eletto alla Camera dei Deputati, dove sostenne le politiche ultrarealiste di [[Villèle]]. Nel [[1822]] divenne Consigliere di Stato e nel [[1823]] seguì il Duca d'Angouléme in [[Spagna]] come commissario civile. Divenne Visconte l’anno successivo fu anche nominato direttore generale del catasto e del demanio.
 
A contatto con la politica reale, le sue convinzioni ultrarealiste mutarono gradualmente avvicinandosi a quelle dei [[dottrinario|Dottrinari]] e alla caduta di [[Villèle]] [[Carlo X]] lo scelse per portare avanti una nuova politica di compromesso. Il [[4 gennaio]] [[1828]] fu nominato Ministro degli interni e, sebbene non avesse assunto il titolo di president, fu nella pratica il capo del Gabinetto. Egli riuscì a far approvare l’atto che aboliva la censura sulla stampa e a persuadere il re a firmare le ordinanze del [[16 giugno]] [[1828]] sui [[Gesuiti]] e i piccoli seminari.
 
Egli fu attaccato sia dall’estrema destra che dall’estrema sinistra e quando, nell’aprile del [[1829]], una coalizione di questi gruppi lo batté alla Camera, [[Carlo X]], che non aveva mai creduto nella politica portata Avanti dal visconte, lo sostituì con il [[Jules de Polignac|principe di Polignac]]. Nel marzo 1830 insieme alla maggioranza contro le famose ordinanze; ma durante la rivoluzione che seguì rimase fedele alle proprie convinzioni legittimiste. La sua ultima apparizione pubblica fu in difesa di Polignac alla Camera dei Pari nel dicembre [[1830]].