HMS Exeter (68): differenze tra le versioni

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Al momento dell'ingresso in guerra dell'[[Impero Giapponese]] nel dicembre seguente entrò a far parte dell'[[ABDACOM]], il Comando americano-britannico-olandese-australiano che aveva il compito di difendere le [[Indie Orientali Olandesi]] dall'invasione nipponica.
 
Il [[27 febbraio]] [[1942]] venne danneggiata nella [[battaglia del mare di Giava]], ricevendo un colpo da 203 mm in una sala caldaie. Venne quindi deciso il trasferimento a [[Surabaya]] per le riparazioni. Durante lo scontro il cacciatorpediniere {{nave|HMS|Electra|H27|2}} venne affondato per coprire la ritirata dell'incrociatore<ref>{{cita|Churchill|p. 179}}</ref>. Due giorni dopo, mentre si trovava in navigazione verso lo [[stretto della Sonda]] venne intercettata dagli incrociatori pesanti giapponesi [[Nachi (incrociatore)|''Nachi'']], [[Haguro (incrociatore)|''Haguro'']], [[Myoko (incrociatore)|''Myoko'']] e [[Ashigara (incrociatore)|''Ashigara'']] scortati dai cacciatorpediniere [[Akebono (cacciatorpediniere)|''Akebono'']], [[Ikazuchi (cacciatorpediniere)|''Ikazuchi'']], [[Inazuma (cacciatorpediniere)|''Inazuma'']], [[Yamakaze (cacciatorpediniere)|''Yamakaze'']] e [[Kawakaze (cacciatorpediniere)|''Kawakaze'']] la mattina del [[1 marzo]]. Il combattimento che ne seguì venne denominato [[seconda battaglia del mare di Giava]], ora più appropriatamente detta ''Battaglia dell'isola di Bawean''. La ''Exeter'' venne gravemente danneggiata dal fuoco nemico, perdendo energia in tutta la nave a causa di un colpo nemico. Vennero quindi installate le cariche per l'autoaffondamento e la nave iniziò quindi ad affondare, colpita anche da un siluro lanciato dal cacciatorpediniere ''Inazuma''. Il relitto si inabisso a mezzogiorno circa. I cacciatorpediniere di scorta, l'{{nave|HMS|Encounter|H10|2}} e l'{{nave|USS|Pope|DD-225|6}} vennero affondati, il secondo da un attacco aereo essendo riuscito a sfuggire al combattimento iniziale. Circa 800 marinai alleati vennero raccolti dai giapponesi e internati come prigionieri di guerra.
 
==Note==
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==Bibliografia==
*{{cita libro|cognome= Churchill|nome=Winston |wkautore=Winston Churchill |titolo= La seconda guerra mondiale: La svolta fatale|edizione= 6ª edizione |anno= 1960|mese= |editore= Arnoldo Mondadori |città= Milano |id= }} {{NoISBN}}
* {{Cita libro|Léonce|Peillard|La battaglia dell'Atlantico|1992|Arnoldo Mondadori Editore|Milano|id=ISBN 88-04-35906-4}}