Rivolta del 1173-1174: differenze tra le versioni
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Anche se i baroni più potenti si erano schierati con Enrico il Giovane, molti baroni si schierarono con il re Enrico II, e tra questi il [[Gran Giustiziere]], [[Riccardo de Lucy]]; inoltre la gran parte del clero era con Enrico II, l'unico vescovo che si unì ai ribelli fu Ugo Puiset di [[Durham]].
La ribellione ebbe inizio con l'attacco delle posizioni di Enrico II nel nord della Francia: il conte di Chester, anche visconte d'[[Avranches]] e di [[Bayeux (Francia)|Bayeux]], alleatosi ai nobili bretoni devastò la [[Bretagna]], e mentre il re Luigi VII assediava Verneuil, Enrico il Giovane,
La forza dei ribelli era nelle [[Midlands]] e nel nord e nell'est dell'Inghilterra; il [[Gran Giustiziere]], Riccardo, mise allora l'assedio a [[Leicester]] il cuore dei ribelli; la città fu distrutta da un incendio, ma il castello resistette; allora concordò una tregua e si rivolse a nord contro gli scozzesi che tentavano un'invasione; li sconfisse ma dovette concordare una tregua (fino al gennaio [[1174]]) anche con loro, perché, il conte di [[Leicester]], Roberto di Beaumont, con dei mercenari fiamminghi era sbarcato nei pressi di [[Felixstowe]], nel [[Suffolk]], nell'ottobre del [[1173]], e si era unito al conte di [[Norfolk]], Ugo Bigod. L'esercito reale si diresse verso i ribelli e piombò sulle truppe del conte di Leicester, che stava ripiegando verso la sua contea, il conte fu fatto prigioniero con la moglie, mentre al conte di Norfolk fu concessa una tregua sino al maggio [[1174]], con la promessa che i mercenari fiamminghi fossero rinviati in continente.
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