Bantustan: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Robbot (discussione | contributi)
m Bot: Modifico: nl:Bantoestan
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: decadi secondo il manuale di stile
Riga 10:
Ufficialmente, Verwoerd sosteneva che i bantustan erano le "terre natìe" (''homeland'') dei popoli neri a cui erano assegnati. Nel [[1951]], il governo di [[Daniel Francois Malan]] ufficializzò i bantustan con il [[Bantu Authorities Act]]. I bantustan costituivano circa il 13% del territorio sudafricano. I capi tribali locali furono costretti a governare sui bantustan, e quelli che si opposero furono deposti e sostituiti con la forza. Nel tempo, nei bantustan emersero ''elite'' di neri che avevano interessi finanziari nel mantenimento di questo sistema, e che contribuirono a consolidarlo, sebbene il loro potere fosse quasi completamente dipendente dal supporto del governo sudafricano bianco.
 
Il ruolo delle ''homeland'' fu esteso nel [[1959]] con il [[Bantu Self-Government Act]], che stabilì il principio dello "[[Sviluppo Separato]]" (''Separate Development''), che includeva quello dell'autogoverno dei bantustan. Contemporaneamente, i neri persero i pochi diritti che ancora potevano vantare nel Sudafrica, e venne cancellato qualsiasi residuo della loro "cittadinanza" sudafricana. Il processo fu completato dal [[Black Homelands Citizenship Act]] del [[1970]], per cui tutti gli ex cittadini neri del Sudafrica divennero automaticamente cittadini del loro bantustan di appartenenza (in funzione del loro gruppo etnico), a prescindere dal fatto che vi avessero mai effettivamente messo piede. Tra l'altro, le basi sulle quali venne stabilita l'appartenenza "etnica" dei cittadini neri furono largamente arbitrarie, soprattutto nel caso dei moltissimi neri di sangue misto (per esempio i "[[cape coloured]]"). Seguì un periodo di trasferimento coatto dei neri nella loro "homeland", con circa 3,5 milioni di persone espulse dalle loro abitazioni fra gli [[anni 1960|anni '60sessanta]], [[anni 1970|'70settanta]] e [[anni 1980|'80ottanta]].
 
Il governo fu esplicito nel dichiarare che l'intento ultimo dello Sviluppo Separato era l'espulsione di tutti i neri dal Sudafrica. Come disse il ministro [[Connie Mulder]] il [[7 febbraio]] [[1978]]:
Riga 25:
I bantustan erano tutti estremamente poveri. Uno dei motivi di questa povertà era che il governo sudafricano aveva deliberatamente tracciato i confini delle ''homeland'' in modo da escludere le zone in cui si trovavano risorse naturali o industrie. La [[disoccupazione]] era altissima. La principale fonte di denaro era costituita da [[casinò]] e locali per adulti, che il governo sudafricano aveva vietato come "immorali" sul proprio territorio. Il potere delle elite nere dei bantustan era fondato soprattutto su queste entrate; furono costruiti in questo periodo luoghi come [[Sun City]], la "[[Las Vegas]]" del bantustan Bophuthatswana.
 
Tuttavia, i bantustan sopravvivevano soprattutto grazie ai sussidi inviati dal governo sudafricano (per esempio, le donazioni da [[Pretoria]] costituivano l'85% delle entrate del [[Transkei]] alla metà degli [[anni 1980|anni '80ottanta]]). La corruzione dei governi dei bantustan faceva sì che questi sussidi non avessero alcun effetto benefico sulla qualità della vita della popolazione. La maggior parte degli abitanti dei bantustan erano costretti a cercare lavoro come "ospiti" nel territorio del Sudafrica. Non sorprende che la popolazione delle ''township'' non vedesse di buon occhio i bantustan, pur vivendo in condizioni altrettanto povere (e avendo in ogni caso perso praticamente qualsiasi diritto a causa della loro appartenenza formale a qualche bantustan).
 
==Dopo il 1994 ==