Aposa: differenze tra le versioni

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==Corso==
Il corso di tale torrente è di circa 10 [[Chilometro|chilometri]] e la sua sorgente è presso Roncrio, località collinare ai margini del territorio comunale bolognese. Il torrente Aposa è particolarmente importante dal punto di vista storico, perché è l'unico corso d'acqua che naturalmente passa per il territorio di Bologna e pare che proprio sulle sue sponde sia sorta l'[[Civiltà etrusca|etrusca]] ''[[Felsina]]'' nel [[VI secolo a.C.]], da cui poi si è sviluppata la [[Storia romana|romana]] ''[[Bononia]]''. Nel [[II secolo a.C.]] il corso del torrente fu deviato artificialmente a monte dell'abitato, creando un secondo ramo verso occidente (presso l'attuale via Val d'Aposa e via Galliera), per poi essere riportato interamente nell'alveo orientale nella seconda metà del [[I secolo a.C.]], in concomitanza con la costruzione del sistema fognario.<ref>{{cita libro|nome=Francesca | cognome=Cerioli |coautori=Ilaria Cornia| titolo=Bologna di Selenite| anno=2002 | editore=Costa Editore | città=Bologna}}</ref> Nell'alto medioevo l'Aposa fu nuovamente sdoppiato in due rami a scopo difensivo, riattivando l'antica fossa occidentale,<ref>[http://online.ibc.regione.emilia-romagna.it/h3/h3.exe/arivista/sD:!TEMP!HwTemp!3se1648f3e103se17f8ef2d4.tmp/d1/FFormDocumento?indi.x=ricerca;sel.x=PUBB=SI%3dSI%20AND%20TITOLO=Le20@%3dle%20parole%20dell'acqua Fabio Foresti. Le parole dell'acqua]</ref> {{cn|per poi ritornare a scorrere interamente nel naturale tracciato di secoli prima, allorché il tracciato del nuovo fossato della [[Mura di Bologna#La seconda cinta: la Cerchia del Mille|cerchia dei Torresotti]] rese inutile il ramo orientale.}} Tale è il tracciato ancor oggi seguito dal torrente, che dalla sorgente presso Ravone entra nel centro storico della città fra Porta Castiglione e Porta San Mamolo, dove un serraglio medievale ne testimonia l'antico passaggio. Continua poi il proprio corso, sotterraneo già prima dell'ingresso nel centro storico, passando attraverso l'area più antica della città e lambendo le [[Torri di Bologna#Le due torri|due torri]], presso le quali l'antica [[Via Emilia]] romana, ora interrata, scavalca il torrente con un ponte oggi ancora in parte esistente, benché sotterraneo. Prosegue poi verso nord fino a confluire, sempre nel centro storico della città, all'altezza di via Irnerio, con il [[canale delle Moline]], canale artificiale derivato dal [[canale di Reno]], uno dei tanti canali costituenti il complesso sistema di acque sotterranee della città, a sua volta confluente nel [[Canale Navile]], che nella periferia nord della città raccoglie tutte le acque urbane.
 
A partire dal [[1995]] l'Aposa è stato soggetto a riscoperta e riqualificazione principalmente dovute al progetto di separazione delle acque meteoriche dagli scarichi urbani, fino ad allora confluenti nelle medesime arterie. Da allora l'Aposa è caratterizzato da una portata d'acqua minima che però, come accade di norma per i corsi d'acqua passanti per terreni fortemente antropizzati o pressoché totalmente cementificati come le città, può aumentare immensamente in caso di periodi di pioggia. Nell'anno [[2000]] (sempre in seguito ai lavori tardonovecenteschi) parte del corso del torrente (circa cinquecento [[Metro|metri]] da Piazza Minghetti a Piazza San Martino) è stata resa accessibile ed è stata attrezzata per visite guidate e per fungere da teatro di spettacoli solitamente legati alle acque bolognesi; il tutto inserito in un più vasto progetto di recupero e riqualificazione delle acque della città, oggi in parte gestito dall'Associazione Amici delle Acque.