Nicola Amati: differenze tra le versioni

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Nicola o Niccolò, figlio di [[Girolamo]], ben presto divenne anche il più noto liutaio della famiglia. I suoi strumenti di straordinaria raffinatezza possiedono la tavola e il fondo maggiormente arcuati rispetto a quelli precedenti, sono costruiti con [[legname]] scelto e dalle venature regolari. I fori sulla tavola sono di delicata fattura, il riccio è ricamato con grazia e la vernice è trasparente, ma di un tono ricco e profondo. Il [[timbro]] dei suoi strumenti è dolce e leggero.
 
Solitamente Nicola costruiva i [[violino|violini]] seguendo uno schema che lo portava a elaborare esemplari non troppo grandi, pur esistendo esempi di violini di dimensioni maggiori detti "i grandi violini Amati", oggi di grande valore. La forma era rigonfia nel ventre e nel dorso, anche se la tendenza era di progettare uno strumento sempre più piatto. La tavola armonica era formata da un legno tenero e morbido, talvolta dalla vena striata.<ref name="E">"Dizionario di Musica", di A.Della Corte e G.M.Gatti, edito da Paravia & C., Torino, 1956, voce "Amati Nicola", pag.13</ref> Costruì anche un buon numero di eccellenti [[violaViola (strumento musicale)|viole]] e [[violoncello|violoncelli]].
 
Dalla moglie, Lucrezia Pagliari, ebbe due figli.