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Col termine '''Ahl al-Kitāb''' ({{arabo|أهل الكتاب}}), lett. "'''Gente del Libro'''", la giurisprudenza [[Islam|islamica]] si riferisce ai fedeli di quelle religioni che fanno riferimento a testi ritenuti di origine divina dallo stesso Islam: [[Torah|Tōrāh]] per gli ebrei, [[Vangelo|Injīl]] per i [[Cristianesimo|cristiani]], [[Avesta]] per gli [[Zoroastrismo|zoroastriani]] o [[Veda]] per gli [[Induismo|induisti]].
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Per questa ragione i devoti di queste [[religione|religioni]] sono considerati meritevoli di "protezione" (''[[Dhimmi|dhimma]]'') dall'Islam, purché assoggettati a un'imposta personale (''jizya'') ed, eventualmente, a una fondiaria (''[[kharaj|kharāj]]''), oltre che alla lealtà nei confronti della ''[[Umma]]'' islamica da un punto di vista esclusivamente politico.
Ad essa è invece preclusa la carriera militare (con l'eccezione, talora, del comando di guardie del corpo personali dei governanti musulmani), la magistratura e, ovviamente, la suprema conduzione della società islamica. Tutte le "arti liberali" sono invece loro aperte, nonché la carriera amministrativa, fino ai gradi più alti, quali quelli di [[vizir]].
== Bibliografia ==
* D. Santillana, ''Istituzioni di diritto musulmano [[Malikismo|malichita]], con riguardo anche al sistema sciafiita'', 2 voll., Roma, [[Istituto per l'Oriente]], 1925-1938.
== Voci correlate ==
* [[Dhimmi]]
* [[Patto di Omar]]
[[ar:أهل الكتاب]]
[[bn:আহলে কিতাব]]
[[da:Bogens folk]]
[[de:Buchreligion]]
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