Spoleto: differenze tra le versioni

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* le Vie di Fontesecca e dei Duchi dove sono ancora visibili (ed utilizzate) le antiche botteghe medioevali.
* [[Cinte murarie urbiche di Spoleto|Cinte murarie urbiche]]: Spoleto presenta due cinte murarie urbiche, la prima sorta in epoca romana e denominata ''mura ciclopiche'' e la seconda di epoca medievale ed ancora visibile. La prima, costituita da enormi blocchi di pietra squadrati, racchiudeva l'agglomerato urbano precedente allo sviluppo medievale e dunque era molto più contenuta nell'estensione. Un esteso tratto di questo primo impianto è ancora oggi visibile in ''via Leoncilli'', dove è visibile pure il rudere di una torre appartenuta alla cinta. Altri tratti sono stati di recente riportati alla luce a seguito dei lavori di realizzazione del secondo stralcio del progetto di ''mobilità alterantiva''; reastaurati, sono oggi visibile all'uscita del percorso meccanizzato nei pressi di ''piazza della libertà''. <br> A seguito del grande sviluppo medievale della città e la formazione di borgate lungo le vie di accesso della città (''Flaminia'' e ''Nursina'') si realizzò la seconda ed ancora visibile cinta muraria urbica. Proprio da questa seconda opera civile si evince lo sviluppo prevalentemente medievale e la grandezza della città dell'antichità: la cinta muraria in questione è a tutti gli effetti un'anomalia urbanistica difficilmente riscontrabile in altri impianti della stessa epoca in quanto le mura presentano uno dei più lunghi tratti rettilinei costruiti in epoca medievale (il tratto misura più di 1&nbsp;km, è collocato nella zona più bassa e pianeggiante della città ed oggi risulta correre parallelamente a via Martiri della Resistenza).<br>Durante il [[ventennio fascista]] alcuni tratti delle mura medievali furono demoliti per consentire la costruzione di altre opere. La realizzazione del terzo stralcio previsto dal progetto di ''mobilità alternativa'' ha consentito il recupero ed il restauro del tratto delle mura medievali più scosceso ed impervio e, per questo motivo, lasciato all'incuria per moltissimo tempo.
* ''"[[Teodelapio" (Alexander Calder)|Teodelapio]]'' di [[Alexander Calder]]: a Spoleto è presente la prima scultura monumentale "stabile" realizzata al mondo: si tratta del ''[[Teodelapio]]'' dello scultore statunitense [[Alexander Calder]]; alta 18 metri, fu realizzata nel [[1962]] nel piazzale della stazione ferroviaria per la mostra "Sculture nella città", in occasione del Festival dei Due Mondi di quello stesso anno. Di fatto, le altre famose e grandiose sculture dello stesso autore (presente con le sue opere in città come [[Montreal]], [[Chicago]] e [[Città del Messico]]) sono tutte successive. Il fatto che la scultura poggi direttamente sull'asfalto della piazza e che funga quasi da rotatoria atipica per i veicoli in partenza o diretti alla stazione non è casuale: l'autore dell'opera, da sempre attratto ed affascinato dalla dinamicità, immaginò il ''Teodelapio'' immerso ed attraversato proprio dalla caoticità del traffico cittadino; in quest'ottica, tutta la piazza e tutti i veicoli che vi transitano partecipano alla dinamicità della scultura.
 
=== Luoghi naturali ===