Teoria delle laringali: differenze tra le versioni
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L'identificazione tardiva scoperta di questi suoni da parte degli indoeuropeisti è dovuta soprattutto al fatto che, tra tutte le lingue indeuropee, solo in [[ittita]] e in altre [[lingue anatoliche]] tali suoni sono attestati direttamente e regolarmente come suoni consonantici. Nelle altre lingue la loro presenza viene rilevata principalmente sulla base degli effetti che hanno sui suoni vicini e sugli schemi di alternanza a cui partecipano; quando una laringale '''è''' attestata direttamente, lo è di solito sotto forma di vocale (come negli esempi in greco che seguono).
La maggior parte degli indoeuropeisti ammettono, in modo più o meno esteso, la ricostruzione di suoni laringali, perché la loro esistenza permette di spiegare in modo più semplice alcuni mutamenti fonetici ed alcuni schemi apofonici presenti nelle lingue indeuropee, che altrimenti sarebbero difficili da spiegare.
Esistono molte versioni della teoria laringalista. Alcuni studiosi, come [[Oswald Szemerényi]], ricostruiscono una sola laringale. Alcuni, sulle orme di [[Jaan Puhvel]] (nel suo contributo a ''Evidence for Laryngeals'', ed. Werner Winter), ne ricostruiscono otto o più. La maggior parte degli studiosi lavorano con tre laringali di base:
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