Cappella Strozzi di Mantova: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Nardo di cione, paradiso, cappella strozzi in santa maria novella, florence, 1360 circa.jpg|thumb|250px|Nardo di Cione, ''Paradiso'', 1360 circa]]
La '''Cappella Strozzi di Mantova''' è la [[cappella]] alla testa del transetto sinistro della [[basilica di Santa Maria Novella]] a [[Firenze]]. La cappella è sopraelevata e posta in maniera simmetrica rispetto alla [[Cappella Rucellai]].
 
==Storia e descrizione==
La cappella è sopraelevata e posta in maniera simmetrica rispetto alla [[Cappella Rucellai]]. Appartenne alla famiglia [[Strozzi]], più precisamente al ramo di [[Rosso di Geri Strozzi]], i cui discendenti nel XV secolo vennero esiliati a [[Mantova]]. Per questo la cappella ha oggi questo nome (il ramo della famiglia venne denominato ''di Mantova'' comunque un secolo dopo la fondazione della cappella, esattamente dopo l'esilio di [[Palla Strozzi]] del [[1434]]).
La cappella venne finita di edificare verso il [[1335]], da Rosso di Geri Strozzi o dal figlio [[Jacopo di Rosso Strozzi]]. Solo successivamente, nel [[1350]]-[[1357]], fu coperta di affreschi per opera di [[Nardo di Cione]] (fratello di [[Andrea Orcagna]]), con la partecipazione più marginale di [[Niccolò di Tommaso]] e [[Giovanni del Biondo]]. La cappella è intitolata, sin dalla fondazione, a [[Sansan Tommaso d'Aquino]].
 
==Descrizione==
Gli affreschi di Nardo di Cione sono tra le migliori opere di questo artista e furono commissionati da [[Tommaso di Rossello Strozzi]] in espiazione del peccato di [[usura]]. Ad essi partecipò anche Niccolò di Tommaso. Gli affreschi furono staccati e ricollocati in seguito a restauri. Vi sono raffigurati i regni dei cieli strutturati secondo la ''[[Divina Commedia]]'' di [[Dante Alighieri|Dante]]. La parete sinistra presenta il ''Paradiso'' (staccato in due porzioni), dove i ritratti di santi si sussuegono in continue file parallele, come sospesi l'uno sull'altro. La raffigurazione, per quanto ogni personaggio abbia una propria fisionomia inidividualeindividuale, si risolve in uno schiacciato "tappeto" multicolore, con una meccanica reiterazione delle pose che genera un effetto ritmatamente ipnotico. La parete di fondo presenta il ''Giudizio Universale'', dove si trova anche un ritratto di Dante, mentre nelle vetrate, realizzate sempre su disegno di Nardo, sono raffiguati la ''Madonna col Bambino e San Tommaso d'Aquino''. Le teste nelle vetrate sono frutto di un reintegro moderno. La parete destra presenta l<nowiki>'</nowiki>''Inferno'', di notevole violenza visiva, grazie alla cruda drammaticità delle scene dei dannati. Venne staccato in un unico pezzo, di dimensioni di ben 110 metri quadrati.
 
Negli intradossi dell'arcone di entrata sono dipinti i ''[[Dottori della Chiesa]]'', mentre nei medaglioni della [[volta a crociera]] si trovano ''San Tommaso d'Aquino e le Virtù'', tutti affreschi attribuiti a [[Giovanni del Biondo]].
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==Il polittico dell'Orcagna==
Il polittico sull'altare della cappella è il ''Redentore che presenta le chiavi a San Pietro e un libro a San Tommaso d'Aquino, con la Madonna, San Giovanni Battista e altri santi''' di [[Andrea Orcagna]] ([[1357]], tavola a cinque scomparti con [[predella]] dipinta con tre scene, 296x160 cm., firmata e datata), centrato sulla figura impassibile del Cristo entro una "mandorla", che ricorda un'iconografia duecentesca, è un lampante esempio di come nella seconda metà del Trecento la pittura si dirigesse verso soggetti più dogmatici, arcaici e statici, in contrapposizione con i traguardi di realismo e narrazione di un cinquantennio prima di [[Giotto]] e della sua [[scuola giottesca|scuola]].
 
 
Sulla parete esterna della cappella si trova un orologio affrescato, dove si può leggere anche un [[distico]] di [[Agnolo Poliziano]].