Piaggio Paperino: differenze tra le versioni

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Il modello, considerato l'immediato progenitore della [[Piaggio Vespa]], venne costruito e collaudato in varie versioni senza però che il progetto avesse un seguito pratico: il suo progetto venne infatti accantonato e il motociclo non entrò mai nel ciclo produttivo. Venne seguito, nel [[1945]], a guerra finita, da un nuovo modello - l'MP6 - che fu commercializzato a partire dal maggio [[1946]] con il nome di ''Vespa''.<ref>Immagine dello MP5 Paperino su [http://www.vespaforever.net/anni40.htm Vespaforever.net]</ref>
 
Il modello venne progettato a partire dal 1944 - come Moto Piaggio 5 - o MP5, poi Paperino - sotto la supervisione dell'ingegnerRenzoingegner Renzo Spolti che insieme al collega Vittorio Casini aveva ricevuto il compito di allestire nella stabilimento di una ex tessitura di Biella un'officina dotata di pochi macchinari.
 
Spolti, che era stato a capo fra il 1934 ed il 1938 dell'Ufficio Progetti Motori d'Aviazione, ed aveva diretto la progettazione ed il calcolo per l'Aviazione Italiana dei motori P X, P XI e P XII, venne incaricato da Enrico Piaggio di ideare un veicolo da destinare al mercato di massa nell'economia post-bellica e che fosse in linea sul piano della sostenibili produttiva con le politiche aziendali della casa.<ref name=VH>Vedi: [http://vespahelp.it/blog/IT/2009/08/1945-a-biella-nasce-mp5-paperino/ Note tecniche sull'MP5 Paperino della Piaggio]</ref>
 
==Caratteristiche==
Il lavoro concettuale di Spolti - che secondo una [[leggenda metropolitana]] mosse dalle caratteristiche di progettazione del velivolo [[Piaggio P.108]] - fu indirizzato fin da subito alla realizzazione di un mezzo a completa carenatura con [[scocca]] autoportante in lamiera stampata e ampio scudo frontale, con pedane poggia piedi coperte da tappeti in gomma (autentica innovazione per l'epoca), e con [[ruota|ruote]] di piccolo [[diametro]] dotate di [[pneumatico|pneumatici]] [[Superga (azienda)|Superga]]. Il mezzo doveva essere attrezzato con motore Sachs M32 da 98 centimetri cubici a [[cambio automatico]]. I comandi erano ridotti all'essenziale: freno e frizione. L'altezza del mezzo, pari a quello di una [[bicicletta]] da donna, doveva consentire un facile accesso.
 
==La mancata produzione==