Brunitura (colorazione su metallo): differenze tra le versioni

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==Storia==
Anticamente si eseguiva il tipo più semplice di brunitura, ovvero l’azzurratura alla fiamma, consistente nell’esporre per qualche secondo il pezzo ad un forte calore, osservandone i veloci cambiamenti di colore ed una volta raggiunto quello desiderato (per es. l’azzurro) , si immergeva il pezzo rapidamente nell’acqua a temperatura ambiente rendendo così la colorazione permanente. Questo metodo aveva essenzialmente due difetti: se il pezzo era in [[acciaio temperato]] la tempra poteva subire alterazioni per la brusca differenza di calore; inoltre il colore così ottenuto non era molto resistente agli agenti esterni e facilmente scompariva sotto l’azione di sostanze anche solo debolmente acide come ad esempio il sudore.
A tale metodo furono sostituiti (o talvolta sovrapposti) trattamenti chimici che conferivano (e conferiscono – poiché sono ancora usati) una colorazione assai più resistente e duratura.