Armadio degli Argenti: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 30:
Oggi le tavolette conservate sono 35 (due unite in una rappresentazione unica), composte in quattro tavole, su un totale in origine probabilmente di quarantuno, due tavole di nove e due di dodici. Di una delle tavole di nove, la seconda con scene della giovinezza di Cristo restano solo tre pannelli.
 
Oggi al critica valuta l'opera in genere, sebbene con alcune differenze di vedute, come in larga parte della bottega del maestro, con il suo intervento diretto almeno nelle prime nove tavolette della serie. Le tre scene del pannello verticale sono attribuite ad [[Alesso Baldovinetti]] e le altre ventitré a un'altra mano di un aiutante della bottega. Alcune di queste tavolette di bottega hanno preso a modello affreschi del [[convento di San Marco]] (''Cristo deriso'', ''Cristo che porta la Croce'' e l<nowiki>'</nowiki>''Incoronazione della Vergine''), ma la ricchezza di nuovi spunti iconografici e di ambientazione, di livello artistico eccezionale, fanno pensare che gran parte dei disegni del ciclo siano del maestro, nonostante la qualità pittorica più bassa. Tra quelli non attribuiti direttamente all'Angelico spiccano per la felice invenzione compositiva la ''Spoliazione di Cristo'' e la ''Crocifissione'' per il paesaggio ininterrotto, la ''Lavanda dei piedi'', per l'ambientazione in un chiostro sapientemente scorciato, il ''Compianto'', dal complesso ritmo diaginale.
 
Ciascuna tavoletta mostra un episodio biblico, con un doppio rotolo di pergamena, in alto e in basso, che contiene una frase rispettivamente del [[Vecchio Testamento|Vecchio]] e del [[Nuovo Testamento]]. La ricchezza e organicità degli spunti teologici, derivati da [[san Tommaso d'Aquino]] e dalla ''Summa Moralis'' di [[sant'Antonino Pierozzi]], fa pensare che sicuramente vi fu un progetto completo all'origine, anche se l'esecuzione dei singoli pannelli venne poi differita. Il primo e l'ultimo dei pannelli dopotutto contengono scene fortemente allegoriche alla sacre scritture, che alludono all'accostamento ed all'unitarietà dei testi biblici.