Ordine della Visitazione di Santa Maria: differenze tra le versioni
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[[File:Franz von Sales Heimsuchung.jpg|thumb|La fondazione dell'ordine]]
L<nowiki>'</nowiki>'''Ordine della Visitazione di Santa Maria''' (in [[lingua latina|latino]] ''Ordo Visitationis Beatissimae Mariae Virginis'') venne fondato nel [[1610]] da [[san Francesco di Sales]]. Le monache
==
Le visitandine vennero fondate ad [[Annecy]], in [[Savoia]], dove avevano trovato rifugio i vescovi di [[Ginevra]] dopo il passaggio della città svizzera al [[calvinismo]] ([[1535]]). Il [[4 giugno]] [[1607]] il vescovo [[Francesco di Sales]] espresse la sua volontà di istituire una congregazione femminile alla baronessa [[Jeanne-Françoise Frémiot de Chantal]], sua fedele discepola, e il [[6 giugno]] [[1610]], giorno della festa della [[Santissima Trinità]], le prime tre aspiranti iniziarono il loro noviziato presso la casa ''de la Galerie'', alla periferia di Annency.<ref name="dip">DIP, vol. X ([[2003]]), coll. 169-174, voce a cura di R. Devos.</ref>
Assieme a madre Chantal, componevano la comunità Jacqueline Favre e Charlotte de Bréchard. Inizialmente si era pensato di chiamare le religiose "figlie di santa Marta" oppure "oblate della Vergine", poi si pensò di intitolare l'istituto alla [[Visitazione della Beata Vergine Maria|Visitazione]], mistero nascosto e non celebrato solennemente. Concluso l'anno di noviziato, il [[6 giugno]] [[1661]] le tre religiose emisero, in forma semplice, la loro professione dei voti nelle mani di Francesco di Sales.<ref name="dip"/>
Nel [[1613]] il fondatore diede alle visitandine le prime costituzioni: l'accesso alla congregazione era consentito anche alle vedove e alle donne con salute cagionevole (categorie alle quali era normalmente precluso l'accesso alla vita religiosa) e il fine delle suore era l'esercizio del divino amore attraverso la preghiera, la contemplazione e la visita ai poveri e agli ammalati. Il [[18 settembre]] [[1614]] [[Margherita di Savoia (1589-1655)|Margherita di Savoia]], vedova del duca [[Francesco IV Gonzaga]], posò la prima pietra del primo vero monastero della Visitazione.<ref name="dip"/>
Su invito dell'arcivescovo [[Denis-Simon de Marguemont]], il [[26 gennaio]] [[1615]] tre visitandine si stabilirono a [[Lione]]: per impedire che e l'istituto restasse una congregazione di diritto diocesano e per consentirne uno sviluppo duraturo, l'arcivescovo, insigne [[diritto canonico|canonista]], suggerì al fondatore di introdurre l'osservanza della [[regola di sant'Agostino]], la clausura e i voti perpetui (all'epoca, i soli riconosciuti dalla [[Santa Sede]]). Francesco di Sales accolse i consigli e modificò in tal senso i regolamenti delle visitandine, che vennero approvate da [[papa Paolo V]] con [[breve apostolico|breve]] del [[23 aprile]] [[1618]]; la clausura venne introdotta il [[16 ottobre]] [[1618]]. L'ordine conobbe una rapida diffusione, soprattutto nelle regioni centromeridionali e orientali della Francia: vivente il fondatore, vennero fondati 13 monasteri e, alla morte della Chantal, le case erano 87.<ref name="dip"/>
I monasteri della Visitazione divennero anche sede di attività educative: la mistica [[Margherita Maria Alacoque]], monaca dell'ordine, fu tra le principali ispiratrici della devozione al [[Sacro Cuore di Gesù]], propagata dalle visitandine.<ref name="gs">G. Schwaiger, ''op. cit.'', pp. 459-460.</ref>
Dopo aver subito gravi perdite durante la Rivoluzione (i circa 120 monasteri presenti in Francia vennero dissolti), l'ordine conobbe una nuova fioritura nel [[XIX secolo]] e vennero fondati numerosi nuovi monasteri in vari oaesi del mondo.<ref name="gs"/>
== Attività e diffusione ==
Le visitandine sono religiose di voti solenni (monache di clausura), dedite a vita di meditazione e preghiera. Sono organizzate in monasteri autonomi, retti da una superiora:
In Italia posseggono i monasteri di [[Acilia]], [[Acireale]], [[Alzano Lombardo]], [[Arona]], [[Baggiovara (Modena)|Baggiovara]], [[Bologna]], [[Brescia]], [[Como]], [[Corfinio]], [[Lucca]], [[Milano]], [[Moncalieri]], [[Napoli]], [[Padova]], [[Palermo]], [[Pinerolo]], [[Pistoia]], [[Quinto al Mare]], [[Reggio Calabria]], [[Roma]], [[Rosolini]], [[Salò]], [[San Giorgio del Sannio]], [[San Pancrazio di Lucca]], [[San Remo]], [[San Vito]], [[Soresina]], [[Taurianova]], [[Treia]] e [[Treviso]].
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== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* ''Annuario Pontificio per l'anno 2010'', Libreria Editrice Vaticana, [[Città del Vaticano]] [[2010]]. ISBN 978-88-209-8355-9.
* Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), ''Dizionario degli Istituti di Perfezione'' (10 voll.), Edizioni paoline, [[Milano]] [[1974]]-[[2003]].
* Georg Schwaiger, ''La vita religiosa dalle origini ai nostri giorni'', San Paolo, [[Milano]] [[1997]]. ISBN 978-88-215-3345-X.
==Collegamenti esterni==
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