Generatore termoelettrico a radioisotopi: differenze tra le versioni

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Ogni RTG contiene 18 moduli separati, ognuno dei quali include 4 barre di plutonio 238. I moduli sono progettati per resistere ad ogni possibile eventualità: [[esplosione]] o [[incendio]] del veicolo di lancio, rientro in atmosfera seguito da impatto sul terreno o in acqua, e situazioni seguenti all'impatto. Uno schermo esterno in [[grafite]] provvede alla protezione contro i danni strutturali, termici e corrosivi di un potenziale rientro; inoltre, il combustibile è in forma di biossido di plutonio 238, un materiale ceramico resistente alla rottura.
 
I generatori RTG sono progettati accuratamente e intensamente testati; da anni sono utilizzati in modo sicuro nel campo dell'[[esplorazione planetariaspaziale]]. Tuttavia, in seguito all'incidente dello [[Space Shuttle Challenger]], avvenuto il 28 gennaio 1986, venne considerata la possibilità di applicare uno schermo aggiuntivo al generatore; ma anche se questo potesse garantire protezione nelle vicinanze della zona di lancio, la sua notevole complessità aumenterebbe i rischi di una missione. In caso di avaria, uno schermo aggiuntivo potrebbe aumentare in maniera significativa le conseguenze di un impatto con il suolo.
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