Italia (piroscafo): differenze tra le versioni

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Requisito dal [[Regio Esercito Italiano]] il [[23 maggio]] [[1915]], nel [[1916]] venne impiegato per evacuare i profughi dalle zone di guerra. Riprese il servizio regolare nel dopoguerra, per conto della "Società Subalpina Imprese Ferroviarie", che aveva rimpiazzato la fallita impresa "Mangilli". Il 10 giugno 1923 si arenò nei pressi di [[Campione del Garda]], dovendo essere evacuato per mezzo di imbarcazioni e riportando gravi danni.
 
Il [[7 novembre]] [[1944]] partecipò al disincaglio ed al rimorchio del piroscafo ''Giuseppe Zanardelli'', incendiato da un attacco aereo il giorno prima. Nel [[gennaio]] [[1945]] venne requisito dall'autorità militare tedesca, che ne fece un ospedale per i propri feriti. L'''Italia'' venne ormeggiato a [[Sirmione]], issate bandiere con la croce rossa e la stessa dipinta anche sul tetto della timoniera e sui fianchi del battello. Ciò non bastò a salvarlo, il 12 gennaio, quando alle 10.40 venne avvistato da quattro cacciabombardieri angloamericani: venne colpito da una cinquantina di colpi con unla mortomorte del marinaio Guerrino Ceccon ed il ferimento di altri due uomini, l'intero ponte superiore venne distrutto dalle fiamme. Vennero sganciate sette-otto bombe che lo mancarono. Il [[18 gennaio]] venne nuovamente attaccato: furono tagliati gli ormeggi per evitare che venissero colpite le abitazioni sulla riva (alcune bombe erano infatti cadute sugli alberghi costieri) e, ripetutamente colpito, si incendiò e affondò vicino alla riva del lago.
 
Nel [[1949]], nell'ambito della ricostruzione della flotta, venne recuperato e, trainato in cantiere dal rimorchiatore ''Mincio'', ricostruito com'era, con la sola differenza della verniciatura dei piani superiori (in origine marrone legno ed ora bianchi). Tornò in servizio nel [[1951]], per conto della Gestione Governativa.