Giovanni Guidi (calciatore): differenze tra le versioni

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Nasce a Foligno nel 1985. Studia con Ramberto Ciammarughi. Frequentando i seminari estivi di Siena, viene notato da Enrico Rava, che lo inserisce nel gruppo Rava Under 21 trasformatosi in seguito in Rava New Generation. Con quest'ultimo gruppo ha inciso nel 2006 l'omonimo Cd per l'Editoriale l'Espresso.
 
Attualmente oltre alla collaborazione con Rava, è membro di Cosmic Band, diretta da Gianluca Petrella, dei quartetti di Mauro Negri e di Lello Pareti, del trio di Fabrizio Sferra ed è leader di propri gruppi.
 
Si è esibito in vari importanti festival: Umbria Jazz, Villa Celimontana Jazz Festival, Ubi Jazz, Vicenza New Conversation, Zurich Nu Jazz, Fandango jazz Festival, Umbria Jazz Balcanic Windows, Stavanger Mai Jazz, Vigo Jazz Festival,North Sea Jazz Festival . Nell' edizione di Umbria Jazz 2006 è apparso come artist in residence per 10 sere consecutive riscuotendo notevoli consensi. Con il quartetto, che comprende altri tre giovani jazzisti: l' americano Dan Kinzelman (sassofoni), Stefano Senni (contrabbasso) e il batterista portoghese Joao Lobo, Guidi mette in luce tutto il suo talento di pianista e compositore. Il gruppo si presenta con una serie di brani piuttosto orecchiabili costruiti però su giri armonici molto poco tradizionali e caratterizzati da un senso melodico molto profondo e da arrangiamenti freschi e moderni. Il repertorio, oltre a composizioni originali, comprende rivisitazioni di brani di Ornette Coleman, Hampton Hawes, Radiohead e Bjork. Giovanni Guidi Trio ha pubblicato nell'agosto 06 per l'etichetta giapponese VENUS il cd "Tomorrow never knows", recensito con cinque stelle dal mensile Swing Journal . A febbraio 07 è stato pubblicato il CD "Indian Summer" inciso in quartetto per la CAM JAZZ, che ha raccolto unanimi consensi di critica. Nel referundum Top Jazz indetto dalla rivista Musica Jazz è stato votato da una giuria composta da 58 giornalisti e critici musicali come miglior nuovo talento 2007. Nel luglio 2008 ha pubblicato per CAM JAZZ, il suo ultimo lavoro discografico, inciso in quartetto con il titolo "The House Behind This One".
 
Ed è del luglio 2009 il nuovo Cd "The Unknown Rebel Band" un progetto che coinvolge giovani musicisti, tra i più interessanti talenti che la scena musicale italiana (e non solo) abbia visto negli ultimi anni. La musica composta dallo stesso Guidi si muove sui grandi riferimenti orchestrali degli anni sessanta e settannta, dalla Liberation Music Orchestra, all'orchestra di Carla Bley e Suite Now di Max Roach, incrociata e mischiata alla tradizione popolare, quella italiana ma non solo, attraverso i temi celebri che hanno accompagnato i grandi movimenti.
 
Dicono di lui:
 
"Quando intuisco le doti di un giovane,lo coopto subito. Ma non è altruismo, mi diverto molto a suonarci. Vivendo in divenire ho bisogno di essere sorpreso e Giovanni Guidi è come Stefano Bollani e Gianluca Petrella: mi stupisce ogni volta."
 
"Ogni tanto il Jazz ci regala una splendida sorpresa: Giovanni Guidi è la sorpresa più recente. Non per me, però, poichè lo conosco da quand'era bambino e ho visto crescere in lui giorno per giorno questa passione prepotente e irresistibile, l'ho visto passare le giornate al pianoforte e ho potuto seguire quasi quotidianamente la sua crescita musicale, ho potuto constatare l'affinarsi inarrestabile del suo gusto e la sua curiosità senza limiti. Oggi Giovanni Guidi, malgrado sia ancora giovanissimo, è sicuramente uno dei pianisti italiani più interessanti e originali, e io che lo conosco bene ed ho il piacere di suonare con lui con una certa frequenza, posso affermare con certezza assoluta che non è che l'inizio di una storia che prevedo straordinaria."
Enrico Rava
 
"Nella Cosmic Band spicca Giovanni Guidi, autore di un intervento mozzafiato, un blues in partenza trasformato in una composizione di metafisica bellezza tra Monk, Tristano e Chopin, in costante tensione narrativa, risolta con leggerezza di tocco e ricchezza di idee."
Vincenzo Roggero (Allaboutjazz)
 
"Nonostante l'età, Guidi ha il piglio dei pianisti più navigati; senza remore va diritto al sodo con un pianismo armonicamente raffinato e melodicamente delineato in modo limpido."
Aldo Gianolio (Musica Jazz)
 
"Il quartetto del giovane Guidi trasformava le composizioni originali contenute nel suo Cd Indian Summer, rivestendole di una nuova energia: uno dei migliori esempi per dimostrare quanto il jazz possa essere ancora vitale."
Federico Scoppio (Musica Jazz)
 
"Guidi è semplicemente uno dei più bei talenti emersi nel jazz italiano negli ultimissimi anni, ed era da tempo che non capitava di ascoltare un esordio di tale maturità."
Sergio Pasquandrea (Jazzit)
 
"Tornando al concerto, eccellente il pianista Giovanni Guidi, con buone idee e capace di sottolineare con intelligenza il discorso musicale di Rava."
Adriano Mazzoletti ( Il Tempo)
 
"Ho ascoltato Giovanni Guidi ad Umbria Jazz e mi ha letteralmente messo al tappeto con la sua personale combinazione di avanzata creatività e natuarale ricerca del rischio."
Thomas Conrad (Jazz Times)
 
"...Virtuoso nel senso più ampio e alto del termine, dotato di impressionanti musicalità e versatilità, Guidi sta volando sulle ali di una maturazione vertiginosa quanto prodiga di idee e personalità..."
Paolo Russo (La Repubblica)
 
"Giovanni Guidi suona il pianoforte per davvero, dimostrando un approccio modernissimo che rende molto bene nell'insieme. La sua perfezione strutturale fa si che le sue improvvisazioni sembrino in realta' delle composizioni eseguite in tempo reale, in perfetto equilibrio fra astrazione e semplicita".
Paulo Barbosa (Jazz.It)
 
"Proprio il quartetto di Guidi ha offerto uno dei momenti più alti di questa edizione di Clusone Jazz, evocando lo spirito libero della migliore musica d'improvvisazione. Una proposta sorretta da una febbrile volontà espressiva che accomuna i gesti esecutivi di tutti i membri dell'ensamble, di volta in volta rabbiosa e coltraniana, all'occorrenza seducente ed estrosa come i quartetti jarrettiani ed ancora sapientemente lirica ed ornettiana."
Renato Magni (L'Eco di Bergamo)
 
"Giovanni Guidi, magistrale al pianoforte, con un linguaggio asciutto e scarno si aggira introverso nelle trame di un percorso che regala perle e sorprese."
Paolo Carradori (Il Giornale della Musica)
 
“…Giovanni Guidi è il prossimo nome del jazz italiano per tecnica e personalità.”
Vittorio Pio (IlMucchio.it)