Prodico: differenze tra le versioni

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|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = IVcirca secolo[[380 a.C.]]
|Attività = filosofo
|Attività2 = retore
|Epoca =
|Nazionalità = greco antico
|PostNazionalità = . [[Sofista]] tra i più celebri, viaggiò a lungo per la [[Grecia]] riscuotendo un largo successo soprattutto ad [[Atene]], ove si recò come ambasciatore, e a [[Sparta]].
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[[Sofista]] tra i più celebri, viaggiò a lungo per la [[Grecia]] riscuotendo un largo successo soprattutto ad [[Atene]], ove si recò come ambasciatore, e a [[Sparta]].
 
==La vita==
Prodico nacque nella città di Iulide<ref name="Cfr. DK 84A1DK84A1">Cfr.DK DK84 84A1A1.</ref>, sull'isola di Ceo, attorno al [[460 a.C.]] Allievo di [[Protagora]] di [[Abdera]],<ref name="Cfr. DK 84A1DK84A1"/> conobbe la fama a seguito di una ambasceria ad Atene, in cui fu ammirato da importanti cittadini ateniesi, come [[Socrate]] e [[Senofonte]].<ref>Cfr.DK DK84 84A1aA1a.</ref> Pare infatti che in quell'occasione Prodico si distinse per eloquenza e capacità oratoria, nonostante il suo tono basso di voce rendesse difficile al suo pubblico seguirlo.
 
Grazie a questa sua fama, divenne in breve uno dei sofisti più quotati, ed ebbe vari discepoli in tutta la Grecia, tra cui il retore [[Isocrate]],<ref>Cfr.DK DK84 84A7A7.</ref> il [[Tragedia|tragediografo]] [[Euripide]],<ref>Cfr. DK 84A884 A8.</ref> nonché [[Teramene]] detto Coturno, uomo politico ateniese e membro dei [[Boulé dei Quattrocento|Quattrocento]], che fu condannato a morte all'epoca dei [[Trenta Tiranni]] con l'accusa di essere un democratico.<ref>Cfr.DK DK84 84A6A6-7.</ref>
 
Una tradizione tarda vuole che Prodico sia morto per aver bevuto la [[cicuta]], condannato dalla ''[[polis]]'' ateniese con l'accusa di corrompere i giovani. Oggi tale notizia è ritenuta falsa dagli studiosi, anche se, stando a quanto testimoniato nell'''[[Erissia]]'', [[Dialoghi|dialogo]] spurio talvolta attribuito a [[Platone]], almeno in un'occasione Prodico fu realmente accusato di ciò, e per questo fu cacciato da un ginnasio.<ref>Cfr. ''Eryx.[[Erissia]]'' 398e-399a.</ref>
 
==Il pensiero==
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===La religione===
Di Prodico è inoltre famosa la teoria [[Evemerismo|evemeristica]] degli dèi. Già il suo maestro Protagora era stato accusato di empietà, avendo assunto una posizione [[agnostica]] sugli dèi, sostenendo che di questi ultimi non si può sapere niente, né se esistano né se non esistano.<ref>DK 80 B4.</ref> Prodico invece spiegava la [[religione]] popolare sulla base della divinizzazione prima delle cose utili all'[[uomo]] e poi dei loro scopritori: in questo modo sono stati divinizzati dapprima il [[sole]], la [[luna]], i [[fiume|fiumi]], e in seguito sono nate divinità come [[Demetra]] (il [[pane]]), [[Dioniso]] (il [[vino]]) ed [[Efesto]] (il [[fuoco]] e le sue potenzialità tecniche). In questo modo, a quanto affermano le testimonianze, Prodico ricollegava anche i [[riti misterici]] ai frutti dell'[[agricoltura]].<ref>DK 84 B5. Si veda anche: [[Mario Untersteiner|M. Untersteiner]], ''I sofisti'', cit.Milano 1996, pp. 318-319.</ref>
 
===Il linguaggio===
Tuttavia, la fama di Prodico è dovuta soprattutto alla sua dottrina della sinonimica o dell'esatto significato dei nomi: tale dottrina consiste essenzialmente nell'analisi semantica dei termini sinonimi e nella determinazione del loro significato preciso e univoco. – daDa qui l'inesattezza della notizia antica, accettata anche da molti moderni, disecondo cui Prodico sarebbe stato maestro di Socrate: ciò che a Socrate interessa, infatti, interessa non è tanto il significato dei termini, quanto ciò che ciascuno vuole significare, quando usa un determinato termine.<ref>In ''[[Protagora (dialogo)|Protagora]]'' 341a e ''[[Menone (dialogo)|Menone]]'' 96d Socrate afferma di essere stato allievo di Prodico. Nel ''[[Teeteto]]'', al contrario, lo stesso filosofo dice addirittura di aver consigliato ad alcuni suoi scolari, giudicati incapaci, di rivolgersi agli insegnamenti di Prodico (''Teeteto'' 151b). Sul rapporto Socrate-Prodico: M. Untersteiner, ''I sofisti'', cit.Milano 1996, p. 323.</ref>
 
Sotto questa luce Prodico può essere considerato piuttosto come il predecessore della moderna [[filosofia analitica]] del linguaggio.