Marcus Sittikus von Hohenems: differenze tra le versioni
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|Attività = arcivescovo cattolico
|Nazionalità = tedesco
|FineIncipit = fu [[arcivescovo]] di [[arcidiocesi di Salisburgo|Salisburgo]]
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==Biografia==
Nipote di [[Wolf Dietrich von Raitenau]], suo predecessore come arcivescovo di Salisburgo, Markus Sittikus von Hohenems venne predestinato sin dalla gioventù a ricoprire in futuro una carica ecclesiastica.
Già al tempo della reggenza di suo zio, Salisburgo si trovava sottoposta al [[Regno di Baviera|governo bavarese]] ma l'arcivescovo aveva sempre confermato il proprio possesso sulla fortezza cittadina di [[Hohensalzburg]], ribadendo di fatti la forza indipendentista del principato ecclesiastico austriaco.
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Il [[24 marzo]] [[1612]], alla morte dello zio von Reitenaus, von Hohenems venne chiamato a succedergli sulla cattedra arcivescovile salisburghese, ma da subito si intese che egli non sarebbe stato un burattino nelle mani di Massimiliano di Baviera, ma anzi continuò strenuamente la politica inaugurata dal suo predecessore. Nel settembre del [[1612]], inoltre, prese gli ordini sacri e divenne sacerdote a tutti gli effetti. Come primo atto egli si rifiutò, pur arcivescovo, di entrare a far parte della [[Lega Cattolica]] promossa dalla Baviera, perché contrario alla politica di quel paese. Evitò così che [[Salisburgo]] venisse coinvolta nella rovinosa [[Guerra dei Trent'anni]].
Interessandosi di architettura, continuò l'opera del suo predecessore anche se in forma più modesta. Scelse per la costruzione del nuovo duomo l'architetto italiano [[Santino Solari]] che rivisitò il progetto già pensato da [[Vincenzo Scamozzi]] riducendolo di due terzi. Nel [[1614]] pose la prima pietra del nuovo edificio che
Con il denaro del proprio patrimonio fece costruire, sempre da
Morì a [[Salisburgo]] il [[9 ottobre]] [[1619]] e gli successe il nipote [[Paris von Lodron]].
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*Heinrich Ritter von Zeißberg: ''Marx Sittich''. In: Allgemeine Deutsche Biographie (ADB). Band 20, Duncker & Humblot, Leipzig 1884, S. 532 f.
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