Camillo Boldoni: differenze tra le versioni

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Coinvolto nei moti del [[1848]], durante la [[Prima guerra di indipendenza italiana|Prima Guerra di Indipendenza]] fu tra gli ufficiali del corpo di spedizione inviato con scarsa convinzione da Ferdinando II di Borbone dopo la dichiarazione di guerra all'Austria.
 
Quando il Re di Napoli ordinò il rientro delle sue truppe, Boldoni fu tra quegli ufficiali ( [[Carlo Mezzacapo|Carlo]] e [[Luigi Mezzacapo]], [[Girolamo Ulloa| Ulloa]], [[Enrico Cosenz | Cosenz]] e [[Cesare Rossarol| Rosaroll]]) che rifiutarono il rientro e, al comando del generale [[Guglielmo Pepe]] attraversarono il Po nel giugno 1848 e combatterono per l’eroicala [[Repubblica di San Marco|difesa di Venezia]] assediata dagli austriaci sino alla resa dell’agosto 1849.
Alla fine della guerra Boldoni non poté tornare dai suoi familiari a Napoli, dove avrebbe trovato la forca e andò esule in [[Piemonte]] e a [[Genova]]. Qui visse per 10 anni guadagnandosi da vivere impartendo lezioni di matematica.