Teodoro Mayer: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 22:
Con l'autorizzazione delle autorità austriache il [[29 dicembre]] [[1881]] fonda "Il Piccolo", principale quotidiano del [[capoluogo]] [[Friuli-Venezia Giulia|regionale]].
 
Il quotidiano è molto vicino alle posizioni del partito liberal nazionale ed irredentista, al punto che, all'entrata in querra dell'Italia nel maggio del 1915, senza che le autorità intervenissero in alcun modo per evitarlo, la sede del giornale viene devastata e data alle fiamme e il giornale cessa la pubblicazione. Queste riprenderanno a guerra finita, nel 1919, dopo che si costituì allo scopo una società per azioni costituita per il 50% da Mayer e per la restante parte del capitale sociale da piccoli azionisti e dalla Banca Commerciale Triestina. La direzione del giornale fu affidata a Rino Alessi che, di comune accordo con il detentore della maggioranza del pacchetto azionario, lo gestì fino al luglio del 1943, quando abbandonò la direzione che fu temporaneamente assegnata al critico Silvio Benco.
Nel [[1938]], con l'approvazione delle [[leggi razziali fasciste]], è costretto ad abbandonare la direzione e la proprietà.
 
Teodoro Mayer fu massone e Gran Tesoriere di Palazzo Giustiniani, fino al 1924, quando decise di lasciare la massoneria. Nel setttembre del 1920 fu nominato senatore su sollecitazione del ministro della Guerra Ivanoe Bonomi, collaboratore de Il Piccolo.
A Roma, dove s'incontra settimanalmente con Mussolini, cresce la sua influenza fino a portarlo alla presidenza dell'Istituto Mobiliare Italiano (IMI) nel 1931.
 
Presagendo le difficoltà che gli sarebbero derivate dalle imminenti leggi razziali, Mayer nel luglio del 1938 cedette a Rino Alessi il pacchetto delle azioni di sua proprietà e il giornalista non le restituirà agli eredi alla fine della guerra, rimanendo di fatto proprietario del quotidiano, alla cui guida designerà il figlio, Chino Alessi.
 
 
 
==Fonti==