Realismo (filosofia): differenze tra le versioni

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==Realismo moderato ed estremo nella filosofia medievale==
Il realismo viene talvolta distinto in "moderato" ed "estremo" in relazione alla sua consistenza. Nella filosofia medioevale il ''realismo moderato'' è la posizione [[Filosofia|filosofica]] di cui [[San Tommaso d'Aquino]] è principale esponente. L'aquinate si disponeva nella disputa sugli universali definendoli non solo ''in re'' (nella cosa)come essenza , come affermava anche [[Aristotele]], ma anche ''post rem'' (al di là delle cose) nella nostra [[mente]].
 
Il ''realismo estremo'' è invece la posizione [[Filosofia|filosofica]] della quale [[Guglielmo di Champeaux]] fu il massimo esponente. Egli riteneva gli [[universali]] ''ante rem'', identificandoli, nell'ottica di [[Platone]], con le [[idee]] di [[Dio]] atte a creare il [[mondo]]. Altri realisti estremi erano stati [[Scoto Eriugena]], [[Sant'Anselmo d'Aosta]], e i filosofi della [[scuola di Chartres]]. Secondo alcuni pensatori il realismo estremo è una posizione filosofica che equivale all'[[idealismo]].<ref name=realismo/>