Fedeltà (Bibbia): differenze tra le versioni

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[[Dio]] è fedele perché non muta e la Sua [[Benignità (Bibbia)|bontà]] non viene meno: ''"Il SIGNORE! il SIGNORE! il Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira, ricco in bontà e fedeltà"'' ([[Libro dell'Esodo|Esodo]] 34:6). Proprio nel [[Patto]] Egli manifesta la Sua costante volontà di salvezza, che rimane tale anche quando il Suo popolo diventa infedele. Nel linguaggio dei [[Salmi]], perciò, la fedeltà è uno dei costanti [[attributi di Dio]] che si prende cura del credente e non lo abbandona ([[Salmi|Salmo]] 89:2; 119:90; 146:6).
 
Dal canto suo, anche la creatura umana deve essere fedele a Dio. La sua fedeltà si manifesta nella sua costanza e certezza con cui riceve le promesse di Dio, cioè nella sua [[fede]]. ''Fedele'' è sinonimo di credente, sia nel linguaggio dei [[Salmi]] chesia nel [[Nuovo Testamento]], dove un solo termine, πιστός (pistòs) indica colui o colei che crede, e chi si mantiene costante nella propria fiducia in Dio ([[vangelo secondo Matteo|Matteo]] 25:21; [[Seconda lettera ai Corinzi|2 Corinzi]] 6:15; [[Apocalisse]] 2:10).
::In lingua italiana corrente, si applica il termine di '''fedele''' a colui che aderisce anche esteriormente, ad esempio frequentandone i riti, a una confessione religiosa, che può essere quella cattolica o altra cristiana o anche di religioni non cristiane.
 
Lo stesso termine πιστός (pistòs) rende anche nel [[Nuovo Testamento]] il concetto biblico della fedeltà di Dio ([[Prima lettera ai Corinzi|1 Corinzi]] 10:13; [[Seconda lettera ai Corinzi|2 Corinzi]] :18; [[Seconda lettera ai Tessalonicesi|2 Tessalonicesi]] 3:3)).