Guglielmo Giorgio Federico d'Orange-Nassau: differenze tra le versioni

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==== La difesa dei Paesi Bassi austriaci ====
[[File:William George Frederick, Prince of Orange-Nassau.jpg|200 pxthumb|left|200px|Ritratto del Principe Federico, opera del Reinier Vinkeles, ed. [[1788]] .]]
In dette circostanze, nel [[1793]] il Principe Federico, diciannovenne, prese servizio nell'esercito agli ordini del fratello maggiore [[Guglielmo I dei Paesi Bassi|Guglielmo]], che aveva avuto dal [[Guglielmo V di Orange-Nassau|padre]] l'onore del comando militare, con il compito di sostenere l'esercito [[Sacro Romano Impero Germanico|imperiale]] del [[Federico Giosia di Sassonia-Coburgo-Saalfeld|Coburgo]] nel tentativo di bloccare l'invasione del [[Charles François Dumouriez|Dumouriez]].
 
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=== L'esilio ===
[[File:Princess mary duchess of gloucester.jpg|thumb|right|150px|Ritratto di Maria, duchessa di Gloucester, figlia di [[Giorgio III del Regno Unito]].]]
La attività militare, tuttavia, aveva reso Federico una figura popolare, almeno fra i sostenitori del '[[Casa di Orange-Nassau|partito orangista]]', tanto da impensierire gli occupanti [[Francia|francesi]], i quali lo sospettavano molto attivo nella organizzazione della opposizione alla neo-costituita [[Repubblica Batava]], sino a credere a voci che lo descrivevano impegnato a girare le province, vestito da donna. Sicuramente, incoraggiò i nobili delle fedeli province di [[Gheldria]], [[Overijssel]] e [[Frisia (Paesi Bassi)|Frisia]] a fare quanto possibile per sabotare l'adozione di una costituzione<ref>Documenti della occupazione francese, [http://www.inghist.nl/Onderzoek/Projecten/ConstitutiesEnStaatsregelingenBataafs-franseTijd/Staats1Afdeling4.pdf].</ref>.
 
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==== Comandante dell'armata d'Italia ====
[[File:Von Melas.jpg|thumb|left|200px|Ritratto del generale [[Michael Melas|Melas]].]]
Accadde così che, nel novembre [[1798]], Federico, appena ventiquattrenne, venne promosso a generale di artiglieria e ''[[Feldzeugmeister]]'' con autorità sull'intero esercito [[Austria|austriaco]] in [[Italia]]. Come capo del quartier-generale gli venne affiancato il [[Michael Melas|generale Melas]], un [[Tirolo|tirolese]] che aveva una ottima conoscenza del teatro bellico italiano. Come aiutante di campo ebbe l'allora capitano [[Federico Bianchi]], un [[Vienna|viennese]] di padre [[Como|comasco]] che, 22 anni più tardi, avrebbe sconfitto [[Gioacchino Murat|Murat]] a [[battaglia di Tolentino|Tolentino]]. Insieme si dimostrò ''giovane, intrepido, pieno di genio'' e pieno di ''ardore bellico''<ref>Alph. de Beauchamp, conte d'Allonville, op. cit..</ref>. <br />
Aveva predisposto il proprio piano militare e compiuto le necessarie ricognizioni, e si mostrava tanto sicuro da aver inviato a [[Vienna]] pressanti richieste a dichiarare al più presto guerra alla [[Francia]], prima che questa potesse rafforzare le proprie posizioni in [[Italia]]<ref>Alph. de Beauchamp, conte d'Allonville, op. cit..</ref>.